Comprare o non comprare un’auto elettrica? pro e contro

editor
Da editor Aprile 21, 2021 14:00 Aggiornato

Comprare o non comprare un’auto elettrica? pro e contro

Comprare un’auto elettrica? Sì, no, forse.

Possono aiutare nell’orientamento 5 ragioni per l’acquisto e 5 per non farlo.

In effetti i limiti alle emissioni impongono il ricorso crescente a forme elettrificate di motorizzazione.

E l’elettrica pura a batterie è oggi la soluzione più avanzata anche perché comporta scelte forti sotto tutti i punti di vista: tecnico, logistico, economico e, se vogliamo, anche filosofico.

Quindi ad un privato o ad una famiglia conviene oppure non conviene l’auto elettrica?

Quali i vantaggi, gli svantaggi, le opportunità e i problemi.

  • 5 riscontri positivi

Circolazione in città.

L’ auto elettrica circola liberamente nei centri urbani, soprattutto nelle grandi città. Quindi niente Ztl, nessun blocco del traffico per inquinamento o per qualsiasi altra ragione.

Inoltre l’elettrica in genere ha il vantaggio di poter sostare liberamente negli spazi “gialli” ed in quelli “blu”, cioè le aree riservate ai residenti e alla sosta a pagamento.

Ecobonus a esenzione bollo.

L’auto elettrica costa più di una tradizionale e se non ci fossero aiuti pubblici, questi veicoli continuerebbero ad essere riservati ai ricchi.

Quindi ci sono gli incentivi statali e regionali.

L’esenzione dal bollo è di 5 anni in tutta Italia e in alcune regioni anche di 8.

E la polizza RC è di fatto inferiore per l’auto a batteria.

Costo ricarica batterie a casa.

La soluzione al problema della ricarica è la chiave che permetterà la diffusione di massa dei veicoli elettrici a batterie.

Allo stato attuale delle cose un vantaggio importante è il costo relativamente contenuto dell’elettricità da rete domestica e nel fatto stesso di poter “fare il pieno” a casa propria.

Quindi la spina alla presa del box o la wallbox anche nei condomini.

Due conti per 100 km.

Con l’energia domestica attuale a 0,25 €/kWh e un consumo medio di 0,165 kWh per chilometro, la spesa si attesterebbe intorno ai 4,5 euro.

Al meglio a benzina ci vogliono 5 litri e 4 a gasolio sempre per 100 km.  Quindi ai prezzi attuali dei carburanti si spenderebbero rispettivamente 7,4 e 5,4 euro per 100 km.

Efficienza e stabilità.

Un’automobile elettrica è più efficiente di una a propulsione tradizionale.

Lo evidenziano studi che confermano questa peculiarità.

Quindi “dal pozzo alla ruota”, cioè dalla produzione ed il trasporto dell’energia alla costruzione e l’impiego del veicolo, l’auto elettrica ha un rendimento migliore.

Una ricerca dell’Enea del 2016 quantificava il rendimento di un’auto a benzina al 15,2% e quello di una a gasolio al 18,2%; l’auto elettrica invece era al 39%, riferendosi al mix italiano di produzione dell’energia nel 2015.

L’auto elettrica con la batteria sotto il pianale abbassa il centro di gravità e quindi ha una stabilità superiore all’auto tradizionale, con una maggiore sicurezza di marcia.

Zero emissioni allo scarico.

Infatti lo scarico non c’è.

Dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, l’auto elettrica è quindi imbattibile, il suo utilizzo non comporta l’emissione di gas nocivi all’uomo.

Neanche l’anidride carbonica – simbolo chimico CO2 – alla base di tutta la legislazione internazionale e le conseguenti politiche industriali.

Ma ci sono anche tutte le emissioni generate per produrre il veicolo elettrico e le sue parti, oltre a quelle necessarie per il loro smaltimento.

E qui si va negli aspetti problematici per l’acquisto dell’auto elettrica. 

  • 5 considerazioni negative

Bassa autonomia.

Per l’auto elettrica tutto ruota intorno alla batteria, che significa autonomia, e si traduce “nell’ansia da ricarica”.

Le colonnine per ricaricare le auto elettriche sono ancora poche e concentrate nelle città.

Inoltre le batterie non possiedono ancora una capacità di stoccaggio dell’energia per consentire autonomie paragonabili ad un’auto a combustione.

E per una batteria più grossa aumentano costo, dimensioni e peso.

Tempi lunghi di ricarica.

E’ un altro fattore negativo che può tenere lontane le famiglie dall’auto elettrica.

Infatti l’auto a batteria ha bisogno di parecchie ore per ricaricarsi, se ci si collega a casa.

Alle stazioni pubbliche si deve essere fortunati a trovare una colonnina ad alta potenza. Altrimenti in mezz’ora s’incamera veramente poca energia.

Tutto questo confina nelle città le auto elettriche da prezzi accessibili.

Per viaggiare a medio raggio con un’elettrica le batterie devono essere capienti e quindi prezzi troppo alti per una famiglia normale.

Poche colonnine e costo ricarica pubblica.

L’energia elettrica ha un costo relativamente basso solo a casa propria.

Alle colonnine pubbliche, che sono ancora poche, le tariffe superano i 50 centesimi al kWh e non di rado si arriva anche a 75 per le più veloci.

Di conseguenza il rifornimento costerebbe più di quello per benzina o diesel.

E poi c’è la complessità per pagare l’importo.

Ci vogliono abbonamenti, smartphone, app, codici e ostacoli vari.

Esistono anche le colonnine gratuite, presenti nei centri commerciali, ma molto poche e generalmente lentissime. Il più delle volte sono tarate per un collegamento massimo di un’ora, proprio per dare la possibilità a più auto di usufruire del servizio.

Peso eccessivo del veicolo

Le auto elettriche pesano tanto a causa della batteria.

Infatti un’auto a zero emissioni pesa mediamente almeno 200 kg in più dello stesso modello tradizionale. 

Le attuali batterie al Litio sono più sofisticate ed efficienti degli accumulatori al Piombo.

Ma la capacità di carica elettrica resta piuttosto bassa e così sarà fino al prossimo stadio evolutivo con le batterie a stato solido.

Inquinamento batterie.

Un altro elemento che lascia perplessi è cosa accade all’auto elettrica una volta giunta a fine vita.

Soprattutto, che fine fanno le batterie?

Si possono riutilizzare in applicazioni statiche, come sistemi secondari di stoccaggio energetico negli edifici.

Nella maggior parte delle situazioni invece si procede al recupero di tutto quanto è possibile.  

Si tratta di tecniche molto sofisticate, costose e con rischi d’inquinamento sia in fase di procedimento per il recupero dei materiali sia per le parti non recuperabili.

Anche qui il progresso tecnologico potrà migliorare la situazione, ma occorrerà tempo.

Fonte:

editor
Da editor Aprile 21, 2021 14:00 Aggiornato
Scrivi un commento

Nessun commento

Ancora nessun commento!

Non ci sono ancora commenti ma potresti essere il primo a commentare questo articolo.

Scrivi un commento
Vedi commenti

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.
I campi obbligatori sono segnati con *