Le Gigafactory e le batterie dell’auto elettrica

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Da editor Ottobre 5, 2021 14:00 Aggiornato

Le Gigafactory e le batterie dell’auto elettrica

Le Gigafactory sono le fabbriche dedicate all’assemblaggio dei pacchi batteria destinati alle auto elettriche.

La realizzazione di queste unità produttive potrebbe alleviare in parte le pesanti conseguenze che saranno causate dal passaggio alla mobilità elettrica sulla forza lavoro, diretta e indiretta, nel settore automobilistico.

Infatti sono frequenti gli annunci di fabbriche di componentistica chiuse o in fase di ridimensionamento in tutta Europa.

Transport & Environment

Lo studio dell’organizzazione non governativa Transport & Environment all’inizio di giugno conta 38 impianti in fase di costruzione o in programma tra Unione Europea e Regno Unito, per un totale di quasi 40 miliardi di euro di investimenti e 44 mila posti di lavoro creati o salvaguardati.

E non erano ancora stati annunciati in dettaglio i progetti della Renault per Douai, della Nissan per Sunderland e del gruppo Stellantis per Termoli.

E’ un vero e proprio boom. Questo consentirà agli europei di cogliere due grandi obiettivi: conquistare buona parte della catena del valore delle batterie e, soprattutto, ridurre il ritardo rispetto a cinesi e coreani, finora i leader del settore.

Transport & Environment fornisce anche altri dettagli interessanti.

I dettagli

Delle 38 fabbriche, per esempio, ben 17 (con una capacità di 87 GWh nel 2021 e di 474 nel 2030, in grado di creare oltre 24.700 posti di lavoro diretti) risultavano finanziate al 100%, per un totale di fondi già garantiti pari a 25,5 miliardi.

Tra queste figurano alcuni dei progetti più importanti. Ad esempio troviamo l’impianto della Northvolt in Svezia, della LG Chem in Polonia, della Tesla e della Catl in Germania, della Acc in Francia, della Samsung e della SK in Ungheria e della Seri Industrial a Teverola (Caserta).

Altri 10 progetti, con almeno 14 miliardi di investimenti potenziali, hanno ottenuto un finanziamento parziale e sono nelle prime fasi di sviluppo.

In pratica l’Europa sarà in grado di passare da una quota del mercato globale delle batterie del 7% a una superiore al 30% nel giro di una decina di anni.

Questo futuro scenario dovrebbe soddisfare le aspettative della Commissione Europea. Quest’ultima ha varato numerose iniziative, tra cui la European Battery Alliance. Inoltre ha approvato miliardi di aiuti pubblici per ridurre la dipendenza dalla Cina, quantomeno per i prodotti finiti.

Bisogna dire che sulle materie prime per la produzione delle batterie siamo ben lontani dall’affrontare il problema con la stessa determinazione.

38 Gigafactory

Le 38 Gigafactory avranno un impatto sulla produzione di auto elettriche.

La loro attivazione sarebbe sufficiente a sostenere il 50% delle vendite di auto elettrificate in Europa nel 2035 (32% per le sole EV) e oltre il 90% nel 2030 (75% per le elettriche).

Secondo Transport & Environment si avrebbe anche un impatto sulle emissioni di anidride carbonica, quindi -44% nel 2025, -62% nel 2027 e -91% nel 2030.

In ogni caso si tratta di stime parziali perché l’associazione indica la presenza di altri 11 progetti.

Tra queste figurano anche le quattro Gigafactory della Volkswagen. Queste si aggiungeranno a quelle di Salzgitter e Skellefteå, e quella della Seat e della Iberdrola prevista in Spagna.

Ci sarà anche quella Stellantis a Termoli e altre ancora che stanno per essere annunciate. Questo anche grazie al sostegno fornito dai finanziamenti pubblici garantiti dal Recovery Fund europeo.

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Da editor Ottobre 5, 2021 14:00 Aggiornato
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