Il Premio Nobel per le batterie al litio
Il Premio Nobel per la Chimica 2019 è stato assegnato a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino. Ovvero, ricercatori che hanno sviluppato le batterie agli ioni di litio, dette anche batterie al litio, usate nei cellulari, nei computer e anche nei mezzi elettrici.
Come nascono?
Stanley Whittingham cominciò a lavorare a qualcosa che avrebbe potuto eliminare l’utilizzo di combustibili fossili. Ciò a causa della critica situazione energetica determinatasi al tempo della crisi petrolifera degli anni ‘70.
Ma solo con i colleghi premiati arrivò ad una batteria leggera e resistente che può essere caricata moltissime volte prima che le sue prestazioni decadano.
Cosa sono?
Le batterie agli ioni di litio sono commercializzate dal 1991 e hanno cambiato in modo significativo la nostra vita.
A differenza delle comuni batterie, non si basano su reazioni chimiche che consumano gli elettrodi, ma su ioni di litio che vanno avanti e indietro tra polo positivo e negativo.
Nel sito iotedge.it vengono definite: “batterie ricaricabili, impiegate nel campo dell’elettronica applicata ai servizi di comunicazione. Si caratterizzano per il peso leggero, la forma compatta e per la possibilità di essere ricaricate velocemente. A differenza delle loro colleghe al nichel NiCd o NiMH. Presentano comunque alcune criticità sia a causa del consumo progressivo cui sono soggette sia nel caso in cui non vengano utilizzate per un determinato periodo di tempo”.
Gli aspetti positivi
Le batterie al litio sono di norma migliori delle comuni batterie in termini di:
- vita
- durata
- efficienza
Inoltre, c’è la possibilità di ricaricarle anche in modo parziale senza perdere potenza ed efficacia.
A loro si deve il grosso contributo per aver diminuito il consumo di prodotti ottenuti dal petrolio. Inoltre, hanno creato le basi per una nuova mobilità sostenibile. Infatti, le batterie delle auto elettriche sono in gran parte agli ioni di litio.
Quanto a durata l’esperienza dice che si registra un calo delle prestazioni delle batterie al litio piuttosto marcato nei primi 30mila km percorsi dall’auto, ma poi questo fenomeno negativo si stabilizza su una diminuzione molto bassa.
In effetti la capacità della batteria resta tra il 90% e il 95% circa, anche una volta fatti 200mila km ed oltre.
Possiamo quindi dire che questo Premio Nobel sia super meritato.
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