Auto elettriche, wallbox in spazi privati e in condominio
L’auto elettrica piace, ma per conquistare la massa deve superare due grandi ostacoli: il prezzo d’ acquisto più elevato di una equivalente a motore termico, e la facilità d’accesso alla rete di ricarica (wallbox).
Su quest’ultimo punto bisogna guardare sia ad un importante ampliamento della rete di colonnine pubbliche, sia alla possibilità di dotarsi di una wallbox domestica per chi ha lo spazio.
Casa indipendente o condominio
In una casa indipendente è piuttosto semplice e immediato avendo la disponibilità di accesso nell’area privata con il veicolo o, ancor meglio, se si dispone di un box.
Nel caso del condominio ci sono diverse opzioni.
I costi variano dal tipo di wallbox che si vuole installare, da 400 euro (montaggio escluso) fino a 3.000 euro.
Tutti i fornitori di energia propongono l’intervento di installazione e aumento di potenza “chiavi in mano”. Nulla vieta di farsi installare l’impianto autonomamente.
Quindi in un condominio e avendo un box, comunque un’area privata, l’installazione della wallbox dipende da come avviene l’approvvigionamento di energia elettrica.
Se è possibile installare un contatore intestato a un singolo condomino allora basta inoltrare una comunicazione scritta all’ amministratore di condominio. Il quale deve solo prendere atto della decisione dal momento che non servono particolari autorizzazioni.
Linea elettrica condominiale
Se invece ci si collega alla linea elettrica condominiale, l’amministratore ha il compito di incaricare un tecnico per effettuare tutte le verifiche del caso. Sarà poi l’amministratore a stabilire l’ammontare e la quota delle spese da sostenere.
Sarà inoltre installato un contatore sulla diramazione della linea elettrica privata, per addebitare i costi al singolo condomino che la usa.
L’unità di ricarica può essere anche collocata in un’area condominiale comune.
In questo caso la domanda scritta che occorre presentare all’amministratore deve essere corredata del progetto dettagliato e deve essere approvata dall’assemblea di condominio.
Per ottenere l’autorizzazione dell’assemblea è necessario raggiungere il quorum deliberativo, la maggioranza dei partecipanti e almeno la metà del valore dell’edificio espressi in quote millesimali.
I condomini che non intendono utilizzare la wallbox sono esonerati da qualsiasi contributo alle spese. Se in seguito decidono di utilizzare il punto di ricarica dovranno, ovviamente, contribuire alle spese di manutenzione ed esecuzione dell’opera, attualizzate al valore della moneta.
Se l’installazione è decisa dall’intero condominio, l’impianto diventa un bene comune condominiale.
Anche se l’installazione è stata approvata dall’ assemblea, i punti di ricarica saranno di proprietà solo dei condomini che abbiano partecipato alle spese di installazione.
In quest’ultimo caso, tutti i costi di acquisto e di installazione, incluse le opere edili, saranno quindi a carico del singolo condomino o del gruppo di condomini interessati.
Tre mesi dopo
Dopo tre mesi dalla presentazione della richiesta scritta, qualora l’assemblea dei condomini non dia l’ assenso, il singolo condomino, o il gruppo di condomini, può comunque installare i dispositivi a proprie spese purché il nuovo impianto non danneggi le parti comuni, non alteri la sicurezza o il decoro dell’edificio e non ostacoli altri comproprietari nell’uso delle parti comuni.
In questo caso l’area in cui è installato il punto di ricarica non potrebbe essere usata in via esclusiva dai proprietari delle auto elettriche.
Incentivi
La mobilità elettrica viene incentivata sia per l’ acquisto della vettura, sia per l’installazione delle infrastrutture di ricarica attraverso contributi pubblici.
Nel caso specifico, fino al 31 dicembre 2021 si ha diritto a una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera. Sono inclusi i costi per la richiesta di potenza addizionale fino a un massimo di 7 kW (comma 1039 dell’art. 1 della legge di Bilancio 2019).
La detrazione viene calcolata su un ammontare di spesa massimo di 3.000 euro, quindi può arrivare fino a 1.500 euro da dividere fra gli aventi diritto.
Per accedere alla detrazione, le infrastrutture devono essere dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard, non accessibili al pubblico.
Sono esclusi gli impianti di ricarica casalinga più comuni, cioè quelli che erogano la potenza standard di 3 kW.
Chi volesse installare una wall box con potenza contrattuale a 3 kW, accedendo all’incentivo, dovrebbe richiedere al contempo al proprio fornitore l’aumento della potenza contrattuale, fino a 7 kW.
I costi
Ultimo aspetto da tenere presente se si vuole installare una presa di ricarica domestica è quello relativo ai costi per ricaricare l’auto elettrica a casa.
Il costo medio dell’energia elettrica ad uso domestico, tra il 2019 e il 2020, è stato tra 0,16 e 0,22 euro per kWh. Considerato il fatto che i modelli più recenti hanno batterie che arrivano a 50 kWh, per fare il “pieno” di energia si spendono tra gli 8 e gli 11 euro.
Mettendo in conto una media pari a circa 6 km per ogni kWh, la spesa per percorrere 100 km è compresa tra i 2,70 e i 3,70 euro. Se poi si possiede un impianto fotovoltaico a cui collegare il punto di ricarica, la convenienza diventa ancora più interessante.
LEGGE BILANCIO 2019, COMMA XX, INSTALLAZIONE WALLBOX NEI BOX DEI PRIVATI, NON SERVONO PARTICOLARI AUTORIZZAZIONE, INOLTRARE COMUNICAZIONE SCRITTA AMMINISTRATORE.
IN ATTESA,
GRAZIE