Le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

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Da editor Giugno 1, 2021 14:00 Aggiornato

Le riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il PNRR – Recovery Plan – è un documento con un dettaglio delle riforme che l’ Italia intende avviare, entro il 2026. Queste riforme serviranno per risollevare l’ economia interna dalla crisi provocata dalla pandemia da Covid-19.

E’ finanziato dall’ UE per 248 miliardi di euro.

Il PNRR prevede anche una serie di riforme ed investimenti per la mobilità sostenibile e la trazione ecologica.

Investimenti

Nello specifico il Piano ha 59 miliardi di euro a sostegno della rivoluzione verde e della transizione ecologica.

Si tratta di un importante investimento di 5,3 miliardi per lo sviluppo della tecnologia di ricarica bidirezionale Vehicle-to-grid (V2G). Bisogna attuare interventi per la transizione 4.0 e misure per favorire le nuove connessione veloci 5G, basilari per lo sviluppo delle auto connesse e della guida autonoma.

Il Recovery Fund italiano prevede di stanziare 750 milioni di euro fino al 2026 “per lo sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici”. L’ obiettivo dichiarato è quello di realizzare oltre 21.335 punti pubblici di ricarica.

Nel testo del PNNR infatti è scritto che per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa sei milioni di veicoli elettrici al 2030.

L’ intervento pubblico del Recovery prevede 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani. In più prevede oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’ energia.

Il PNRR punta anche sull’ idrogeno destinato al trasporto ed all’ industria tramite lo stanziamento di 230 milioni per la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento dedicate al trasporto stradale. Altri 450 milioni sono destinati invece alle attività di ricerca e sviluppo sull’ idrogeno.

Si lavorerà anche per lo sviluppo del biometano. Quest’ ultimo, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è ritenuto strategico per il potenziamento di un’ economia circolare basata sul riutilizzo.

Se veicolato nella rete gas, il biometano può contribuire al raggiungimento dei target al 2030 con un risparmio complessivo di gas a effetto serra rispetto al ciclo vita del metano fossile tra l’ 80 e l’ 85%.

Obiettivi del PNRR

La linea di investimento del PNRR sul biometano si pone vari obiettivi.

Tra i quali riconvertire e migliorare l’ efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti e promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas per ridurre l’ uso di fertilizzanti sintetici e aumentare con la con produzione di fertilizzanti di origine organica.

Inoltre si vuole favorire la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano.

L’ Assogasmetano è soddisfatta dell’ attenzione al biometano con il sostegno alla filiera produttiva e distributiva del biometano attraverso la conferma e l’ incremento della politica incentivante, anche estendendone gli attuali limiti temporali.

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Da editor Giugno 1, 2021 14:00 Aggiornato
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