Auto elettrica … provare prima di acquistare

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Da editor Febbraio 26, 2021 14:00 Aggiornato

Auto elettrica … provare prima di acquistare

Sarebbe utile e opportuno provare l’auto elettrica prima di comprarla per poi non pentirsi di un acquisto frettoloso.

Quindi è bene sfruttare la possibilità di provare l’auto elettrica, opportunità che diversi marchi offrono.

Ecco alcuni aspetti fondamentali.

1) Provare e non fidarsi del sentito dire, quindi chiedere e farsi una propria idea

Il 2021 è l’anno che in molti vedono come quello del primo boom per il mercato dell’auto elettrica, da cui il pensiero: “Ok, è la volta buona. Nel 2021 mi compro un’elettrica“.

Ma per fare la scelta giusta che riduca l’impatto ecologico e faccia risparmiare, è necessario raccogliere prima alcune info. In molti, è naturale, rivolgono i propri dubbi e le proprie domande ai venditori. Ma purtroppo, nella maggior parte dei casi, essi non conoscono affatto il mondo delle elettriche. E in alcuni casi forniscono risposte  a volte errate.

2) Provare e pensare alla ricarica a casa

Una condizione pressoché imprescindibile per poter adottare con soddisfazione e senza disagi un’auto elettrica è quella di poter ricaricare l’auto presso la propria abitazione o perlomeno presso il luogo di lavoro. Tutte le nostre auto, anche quelle termiche, trascorrono la propria vita per la maggior parte del tempo parcheggiate, tipicamente a casa o sul posto di lavoro. Per le auto elettriche è importante sfruttare questi momenti per il rifornimento. In questo modo i tempi per la ricarica diventano virtualmente nulli. Se si può caricare l’auto quando non la si sta utilizzando, non ha nessuna importanza se l’auto impiega mezz’ora, cinque ore o dieci a caricarsi.

3) Provare e verificare i prezzi delle wallbox

Spesso le case costruttrici propongono la wallbox in abbinamento all’acquisto dell’auto. Le soluzioni proposte dalle concessionarie hanno costi che si aggirano attorno ai 750/800 euro. Una wallbox regolabile, senza cavo integrato, ha in realtà un costo che parte da circa 250 euro. Poi si sale a seconda di quanto sono “intelligenti” e consentono di programmare la ricarica anche a distanza. Comunque con un parcheggio privato – un box od un semplice posto auto, ad ogni modo dotato di corrente o comunque raggiungibile con la corrente – si può chiamare un elettricista e chiedergli un preventivo per l’installazione della wall-box.

In un condominio, la wall-box dovrà essere collegata al proprio contatore privato. Il condominio non può impedire l’installazione, che dovrà avere una dichiarazione di conformità dell’impianto, da far avere all’amministratore.

4) Provare e verificare la ricarica sul posto di lavoro

Oltre che a casa c’è la possibilità di ricaricare sul posto di lavoro. Molte aziende dispongono già di wall-box di ricarica nei propri parcheggi. Comunque se non fosse così, si può sempre parlarne con l’azienda perché faccia installare dei punti di ricarica. In molti casi per le aziende si tratta di interventi sovvenzionati. E a volte la stessa fornitura della ricarica potrebbe essere considerato un benefit dal grande valore percepito per il dipendente e dal basso impatto per l’azienda. Quindi una situazione di reciproco vantaggio.

5) Provare e pensare alla ricarica presso le colonnine pubbliche

Il consiglio è tendenzialmente di non acquistare un’auto elettrica se non c’è la possibilità di ricaricarla presso il vostro domicilio o presso il luogo di lavoro. Non che non sia fattibile, ma ciò esporrebbe a dei cambi radicali di abitudini e a disagi nella gestione delle ricariche. Più o meno importanti a seconda delle percorrenze e delle possibilità di ricarica pubblica.

6) Provare e, definita la ricarica, procedere per altri dettagli

Si tratta di identificare la tipologia di veicolo che interessa, cioè citycar, segmento C, SUV compatto, ecc.

Stimare i km al giorno percorsi durante la settimana e quindi pensare ad un’auto elettrica la cui autonomia nel ciclo WLTP, ridotta al 50%, sia sufficiente a coprire la percorrenza giornaliera.

In pratica con 25 km per andare a lavorare e altri 20 km per andare a prendere i figli a scuola e fare la spesa: 25 + 25 + 20 = 70 km al giorno. Idealmente dovremmo cercare un’auto la cui autonomia nel ciclo WLTP sia di almeno 140 km. Questo metterà al riparo dalla riduzione di autonomia dovuta all’utilizzo reale dell’auto, anche ad esempio nel periodo invernale (quando l’elettrica soffre di più). Ma, soprattutto, permetterà di utilizzare il pacco-batteria sempre nel range 20% – 80%, preservandone la durata nel tempo.

7) Provare e valutare incentivi

Lo stato ha stanziato ulteriori 120 milioni di euro destinati alle auto 100% elettriche. Fino a 10.000,00 Euro di incentivo statale scontato sul prezzo di acquisto, in caso di rottamazione di un vecchio veicolo inquinante.

Per quest’anno ci potrebbe essere lo sconto del 40% sul prezzo di acquisto per acquirenti con ISEE fino a 30 mila euro, con il prezzo di listino dell’auto uguale o inferiore a 30 mila Euro + IVA e la potenza uguale o inferiore a 150 kW.

Comunque è importante la raccomandazione fatta all’inizio: prima provare l’auto elettrica, perché l’elettrico è un altro mondo rispetto alle auto a cui siamo abituati.

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Da editor Febbraio 26, 2021 14:00 Aggiornato
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