Il titolo di Tesla in borsa: indice S&P 500

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Da editor Febbraio 9, 2021 14:00 Aggiornato

Il titolo di Tesla in borsa: indice S&P 500

La quotazione di Tesla in borsa e la notizia che la società entrerà a far parte dell’indice S&P 500 ha avuto un impatto psicologico e d’immagine molto forte. Questo ha fatto schizzare al rialzo le quotazioni del titolo.

Comunque può essere interessante approfondire la situazione con l’analisi dei fondamentali di Tesla.

Le attuali quotazioni derivano dall’ipotesi che fra una decina d’anni l’azienda sarà riuscita a moltiplicare dieci volte i dati di bilancio.

Non si può escludere che questo scenario possa verificarsi, soprattutto tenendo presente che l’azienda sta cercando di sviluppare nuovi business che vanno oltre quello prettamente automobilistico.

Tuttavia per valutare se potrebbe esserci un ulteriore apprezzamento del titolo bisogna considerare che le quotazioni sono molto tirate e scontano già il verificarsi dello scenario.

Se si assistesse ad un ulteriore apprezzamento, gli analisi vedrebbero due possibilità.  La pura bolla speculativa o si dovrebbero alzare ulteriormente le aspettative di bilancio per i prossimi 10 anni.

I costruttori storici di automobili stanno entrando con forza sul mercato delle auto elettriche. Hanno una forza finanziaria, tecnologica e commerciale che Tesla potrà fronteggiare con difficoltà.

Tesla

Nel breve periodo Tesla deve affrontare il problema che i costruttori tradizionali venderanno le auto elettriche sotto costo. Ciò con il semplice obiettivo di ridurre le emissioni medie dei veicoli che vendono e limitare le pesantissime multe che devono sostenere sulla vendita di auto tradizionali.

Nel medio e lungo periodo invece Tesla dovrà pensare ai margini ed ai volumi che sono gli unici due dati che contano davvero nel settore e su cui l’azienda ha da sempre avuto problemi.

Pertanto il rischio principale è che Tesla non riesca a sviluppare o a far crescere a sufficienza i business alternativi a quello più puramente legato alla vendita di autoveicoli.

Le quotazioni attuali incorporano grandi aspettative sul business delle batterie, sul coinvolgimento e sul contributo che l’azienda può dare allo sviluppo delle smart grid e sul business assicurativo e dei servizi. Senza questi sostegni il futuro del gruppo sarà incerto.

Il settore della mobilità sostenibile è uno dei più promettenti ed a più alto tasso di crescita nei prossimi anni.

Oggi chi investe guarda alle società coinvolte direttamente nel business, cioè i costruttori automobilistici. Ma anche alle aziende che sono interessate al tema indirettamente. Stiamo parlando delle utilities come Enel o società che si occupano della componentistica, della distribuzione dell’energia elettrica e delle smart grid come Siemens ed ABB).

Volkswagen, BMW e Daimler

Per i costruttori si seguono Volkswagen, BMW e Daimler.

In questo settore contano soprattutto i volumi ed i margini. Volkswagen ha volumi enormi, in costante ascesa con margini mediamente buoni. BMW e Daimler hanno volumi buoni con margini enormi.

Inoltre le tre aziende sono leader di vendita nei principali mercati asiatici. Hanno i più alti tassi di crescita ed anche i produttori locali faranno fatica a scardinare il fortissimo radicamento di interessi che queste tre multinazionali sono riuscite a costruirsi negli ultimi 20 anni.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non è Tesla a detenere il primato della conoscenza nel settore elettrico. Per esempio BMW è la società con il know how tecnologico fra i più avanzati al mondo nel comparto dell’elettrico. Volkswagen è l’azienda al mondo che in valore assoluto investe più capitali in ricerca e sviluppo. Cioè i 12 brand del gruppo investiranno complessivamente la cifra enorme di 60 miliardi di euro entro il 2024 sul comprato dell’elettrico.

Daimler invece è leader indiscussa nella trazione elettrica per mezzi pesanti, quindi tir e autobus. Inoltre ha un buon posizionamento sull’alta gamma con le nuove serie di Mercedes EQ.

I dati relativi al 2020 sembrano confermare le previsioni. Per la prima volta in Europa la casa automobilistica di Paolo Alto ha perso la leadership come numero di vetture consegnate nel segmento delle auto elettriche.

La società californiana è stata superata dal gruppo Volkswagen ed anche dall’alleanza Renault-Nissan che tra gennaio e settembre 2020 hanno venduto rispettivamente 87.000 e 83.000 unità, contro le 63.000 di Tesla.

Conclusione

In effetti Tesla ha venduto circa 12 mila unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La sua quota di mercato nel segmento delle auto elettriche pertanto è passata dal 33,8 per cento del 2019 all’attuale 13,5 per cento. Anche in Asia lo scenario è simile, cioè BMW e Mercedes stanno crescendo nelle vendite a ritmi tripli rispetto al concorrente californiano.

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Da editor Febbraio 9, 2021 14:00 Aggiornato
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