La Tesla in Germania, casa della Volkswagen
Da editor
La Tesla ha messo sul mercato ad aprile le prime Model Y prodotte dalla Gigafactory di Grunheide, alle porte di Berlino.
Ci sono voluti oltre due anni di battaglie legali, burocrazia e polemiche, ma finalmente si parte.
Le batterie
In un secondo momento la fabbrica tedesca avvierà anche l’assemblaggio delle batterie.
Ciò renderà la catena produttiva europea della Tesla autonoma a tutti gli effetti.
Quindi il costruttore di vetture elettriche, che inizialmente sembrava un brand di nicchia, ora sta crescendo a passi da gigante e insidia i leader del mercato in un momento in cui la transizione sta facendo virare le vendite sull’elettrico.
D’altra parte Volkswagen con il suo Amministratore Delegato Herbert Diess non ha nascosto come sia proprio l’azienda guidata da Musk il principale competitor nella sfida per la mobilità sostenibile.
In pratica l’apertura della Gigafactory di Berlino ha rappresentato uno step importante per Tesla, ma allo stesso tempo un segnale a tutta la filiera.
Da questo punto di vista Volkswagen non si è lasciata trovare impreparata. Infatti ha annunciato subito nuovi sviluppi per quel che riguarda il progetto Trinity, con un nuovo sito dedicato e le prime vetture basate su questa tecnologia già su strada nel 2026.
Si parla di un investimento di 2 miliardi di euro, con l’obiettivo di 250 mila unità all’anno.
Le nuove vetture saranno tecnologicamente avanzatissime, con guida autonoma fino al livello 4 in autostrada e un’architettura per la ricarica rapida.
Conclusione
Comunque la Tesla con la Model 3 è finora l’auto elettrica più venduta in Europa, ma non sarà più la sola a presidiare la parte alta della classifica delle vendite di veicoli a zero emissioni.
Volkswagen non rinuncerà comunque alle termiche, con il sito che continuerà a lavorare su Tiguan e Golf, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente produzione e vendite.
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