Tesla e i costi di produzione delle sue auto elettriche
Tesla ha margini operativi ai vertici del settore automotive. E proprio grazie ad alcuni fattori potrà ancora migliorare.
L’aspetto singolare è che per anni, soprattutto in quelli della grande crisi di liquidità durante il lancio della Model 3, la casa californiana Tesla è stata considerata spesso come una realtà non in grado di far tornare i conti e la cui unica ragione di sopravvivenza era da cercare nei sussidi e negli incentivi statali.
Ma evidentemente la situazione è cambiata.
La ragione del cambiamento della società è da ricercare nella capacità di innovare i metodi produttivi, rendendoli infatti sempre più efficienti sia nei tempi sia nei costi.
I costi di produzione
L’azienda stessa ha confermato che il costo medio per auto prodotta è sceso a 32.200 euro nel terzo trimestre del 2021. Inoltre Tesla è riuscita a mantenerlo sullo stesso livello anche nel trimestre successivo.
La cifra si riferisce esclusivamente ai costi di produzione, escludendo quindi vendite e marketing.
D’altra parte il produttore di Palo Alto non fa pubblicità e quindi rispetto alla concorrenza risparmia parecchio, anche sotto questo profilo.
I tre fattori
Quindi per la semplice produzione delle auto, Tesla afferma di poter continuare ad abbattere i costi soprattutto grazie a seguenti tre fattori:
- La realizzazione di grandi parti della scocca in un unico stampo con le Giga Press
- L’adozione di pacchi batteria con funzione strutturale
- L’adozione delle famose celle 4680
Conclusione
Se si pensa anche alla gamma attuale del costruttore americano i costi sono molto interessanti.
Il modello base della Model 3, negli USA, costa 44.990 dollari.
Ma a parte quello, nessun’ altra auto ha un prezzo inferiore ai 50.000 dollari, con la Model Y che parte addirittura da circa 60.000.
Model X e Model S non sono considerate soprattutto per i volumi di gran lunga inferiori.
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