La “tempesta perfetta” con l’auto elettrica
La “tempesta perfetta” potrebbe essere scatenata dall’auto elettrica.
La rivoluzione industriale che comporta la auto a zero emissioni è molto significativa. Senza una adeguata strategia può travolgere un comparto consolidato.
E’ un errore associare l’auto elettrica ad una piattaforma industriale paragonabile a quella delle macchine tradizionali. Bisogna evitarlo se si vuole comprendere fino in fondo la natura di trasformazione in questo settore produttivo.
L’auto elettrica è una profonda trasformazione industriale nel campo della produzione dei veicoli. Ha una sua catena del valore ed una diversa distribuzione delle quote pregiate che premierà, sempre di più, la parte software a discapito di quella hardware.
A generare valore delle auto elettriche sono infatti tutti i sistemi elettronici che vanno dalla batteria al complesso sistema di controllo degli algoritmi. Questi regolano gestione energetica, sistemi di guida e sfruttamento dei dati.
Ma l’auto elettrica è frenata da alcune prospettive di matrice strutturale che suscitano dubbi sul suo futuro e, soprattutto, sulla capacità di alcuni mercati. Ad esempio quello dell’Unione Europea, di mettere al bando i motori a scoppio entro il 2035.
Innanzitutto la crisi dei chip che è stata sottovalutata a inizio 2021 da politici ed economisti.
Conclusione
La” tempesta perfetta” sui semiconduttori sta causando danni stimati all’economia globale per 210 miliardi di dollari. Inoltre sta mettendo alle corde il settore dell’auto, elettrica e non.
Come sottolinea Ondrej Burkacky, analista di McKinsey & Company interpellato da Reuters, “il conto verrà presentato a metà o fine 2022, quando si capirà chi ha superato bene la crisi e chi no”, e lo tsunami può colpire anche l’auto elettrica”.
Infatti in ogni singola vettura sono presenti normalmente circa 1.000-1.500 microchip. Questi diventano 3mila nei modelli più sofisticati e non saranno mai meno di 2mila in nessuna auto elettrica.
Quindi la domanda dell’industria automobilistica è destinata a salire in modo notevole. Ciò aggraverà il problema anche se la produzione di componenti elettronici dovesse tornare rapidamente ai livelli normali. Inoltre c’è da con
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