Auto elettrica e la rivoluzione totale provocata

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Da editor Giugno 7, 2021 14:00 Aggiornato

Auto elettrica e la rivoluzione totale provocata

L’era dell’auto elettrica ha provocato una rivoluzione totale che arriva fino al lavoro dei meccanici.

In effetti sopra le ruote di una vettura quasi nulla sembra cambiato e magari solo le forme dell’automobile si sono rialzate e affinate.

Al contrario l’industria dell’auto ha avuto un profondo cambiamento, negli ultimi dieci anni.

Cambiamenti

Fatti e situazioni di quest’ultimo decennio hanno provocato un’evoluzione nella mentalità dei consumatori.

Pensiamo al riscaldamento climatico, alla necessità di agire velocemente per salvaguardare il pianeta, il cambiamento delle abitudini, anche alimentari, proiettate su prodotti bio.

Un decennio che ha segnato la trasformazione delle vetture e la fine di un’epoca

Diesel

Il reale momento di svolta è avvenuto nel 2015, quando l’industria tedesca – nessuno escluso – ha dovuto riconoscere che erano stati manipolati i dati legati alle emissioni dei motori diesel.

Una crisi profonda in cui fu coinvolto anche il mondo politico, in una Germania che aveva inventato questo carburante in alternativa alla benzina.

A quel punto doveva essere rivista, in toto, la strategia industriale per rispettare gli obiettivi che riguardavano le emissioni di CO2.

Il settore dell’auto, al completo, ha pagato un conto molto pesante ma, dalla disgraziata gestione del diesel iniziò la nascita della vettura elettrica.

L’inizio dell’auto elettrica

Solo all’inizio del 2010 l’auto a zero emissioni pareva ancora un sogno.

Qualche “visionario”, come Elon Musk in California o Carlos Ghosn, il capo  allora di Renault e Nissan, consideravano con prudenza il futuro di questa forma di mobilità.

Basti pensare che nel 2019, i veicoli a batteria ricaricabile rappresentavano solo il 2,5 per cento di quota di mercato nell’Unione europea.

La Cina ha il più grande mercato al mondo di auto elettriche, con circa 5 milioni di immatricolazioni nel 2020, seguita da Europa e Stati Uniti.

Tesla presentò, nel 2005, la Roadster, la sua prima elettrica, nel frattempo è divenuto un vero costruttore di automobili tanto da aver venduto, nel 2020, più di un milione di unità.

Regole sulle emissioni più rigide in Europa, hanno costretto le case ad investire miliardi per elettrificare le loro gamme e per dare quindi un inizio concreto alla transizione.

Novità per i meccanici

Tutto ciò che oggi i meccanici offrono agli automobilisti, non servirà più alle auto azionate da energia elettrica.

Saranno eliminati il grasso lubrificante, i filtri del motore, la sostituzione delle candele o il semplice cambio dell’olio.

Le officine forniranno servizi, si occuperanno della sostituzione degli pneumatici, eseguiranno gli aggiornamenti dei software.

Le vetture elettriche possiedono molti meno componenti rispetto a quelle a benzina. Richiedono meno lavoro manuale, non rimangono altro che il telaio, la batteria ed il motore elettrico, molto più semplice di quello a combustione.

Le batterie

Gli ingegneri hanno iniziato a sviluppare batterie innovative, utilizzando non solamente Litio ma anche Sodio e Zolfo. Quest’ultimo si ricava dal sale alimentare ed è disponibile, al contrario del Litio, in quantità illimitata.

Le batterie creeranno un nuovo settore industriale. Di conseguenza forniranno nuovi posti di lavoro, sono richiesti ingegneri elettrici, esperti di elettronica e di software.

Tutti i costruttori tradizionali sono stati pionieri della tecnologia elettrica.

Nissan con la Leaf lanciata nel 2011, seguita dalla Renault Zoe e dalla Bmw i3 nel 2013.

Conclusione

In parallelo, un altro avvenimento, ha segnato l’inizio di quel processo di globalizzazione di cui ancora non conosciamo le reali conseguenze. Si tratta della fusione di aziende o gruppi del settore automobilistico . Il primo e più importante esempio è la costituzione di FCA, con l’acquisizione della Chrysler da parte di Marchionne della Fiat.

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Da editor Giugno 7, 2021 14:00 Aggiornato
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