La rete elettrica e il rischio con l’auto a batteria

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Da editor Dicembre 23, 2022 14:00 Aggiornato

La rete elettrica e il rischio con l’auto a batteria

E’ evidente che più auto elettriche collegate alla rete aumenteranno la domanda di energia nel tempo, e questo comporta dei rischi.

In effetti coi guasti del clima e la crisi energetica, come farà la rete elettrica a gestire tutti i veicoli che stanno arrivando?

Serviranno una rete più robusta e abitudini di ricarica più intelligenti.

Ma non c’è motivo di allarmarsi.

Infatti se pianificheremo bene ci sarà molta elettricità per circolare. Anzi, ce ne sarà di più, e avremo una rete elettrica mondiale più forte che mai.

E la spiegazione è in tre aspetti.

La prima considerazione è che la crescita della domanda di energia elettrica per l’automobile è prevedibile, pianificabile, in sostanza gestibile.

Il Rocky Mountain Institute, un gruppo di ricerca sulla sostenibilità, prevede che la domanda totale di energia negli USA aumenterà dall’1% al 2% all’anno come risultato dell’adozione dell’auto elettrica.

Per esempio in California quando nel 2030, secondo le stime, saranno in giro 5,6 milioni di auto, camion e furgoni elettrici, tutti quei veicoli rappresenterebbero solo il 4% dei picchi di carico sulla rete, pur costituendo più del 20% del totale dei veicoli in circolazione.

La sfida per la rete non è quella di reggere all’auto elettrica, piuttosto quella di modernizzarsi, magari orientandosi verso le rinnovabili.

Anche questo è pianificabile, anzi pianificato.

Uno studio del 2020 del Brattle Group stima 20 milioni di veicoli elettrici leggeri sulle strade degli USA entro il 2030. Per rafforzare la rete, i sistemi di stoccaggio e di distribuzione servono dai 45 ai 75 miliardi di dollari, quindi investimenti ben programmati e realizzabili.

L’altro aspetto

Altro aspetto, i veicoli elettrici sono molto flessibili.

Un’auto elettrica potrebbe stare ferma per ore senza essere usata.

Quindi spostare la ricarica negli orari più vantaggiosi per la rete, o stabilire calendari intelligenti anche su base locale, può ridurre notevolmente picchi e “colli di bottiglia”, anche quando la domanda di energia salirà molto.

Se continuassimo a ricaricare a piacimento, servirebbe fare sforzi economici molto grandi. Se coordiniamo rete, impianti e veicoli per ricaricarsi quando è più utile, cambieremo completamente lo scenario.

Sarà importante ricaricare di giorno e un recente studio sull’ecosistema dei veicoli elettrici del 2035 lo fa notare molto bene.

Cioè incoraggiare le persone a caricare durante il giorno potrebbe far risparmiare miliardi sugli investimenti per l’accumulo di energia. L’aumento della produzione solare richiederà molte batterie per immagazzinare l’elettricità e usarla di notte, per questo potremmo dare una mano riducendo questa necessità.

Terzo aspetto, i veicoli elettrici supporteranno la rete.

Conclusione

Alcuni esperti immaginano un futuro in cui i veicoli elettrici possono addirittura rafforzare la rete elettrica se usati in modo intelligente. La tecnologia Vehicle-to-grid, o V2G, trasformerebbe le auto elettriche collegate in un sistema distribuito di batterie che aiuterebbe le Utility a immagazzinare elettricità per emergenze o periodi di domanda eccessiva.

Le case automobilistiche ci stanno lavorando e in Italia, Enel X e Nissan hanno avviato una interessante sperimentazione di questa tecnologia.

Alla fine il V2G sarà fondamentale per contribuire ad immagazzinare l’energia generata da eolico e solare e per la transizione verso fonti di energia pulita. Se tutte le auto saranno elettriche, la quantità di accumulo di energia a cui avremo accesso sarà enorme.

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Da editor Dicembre 23, 2022 14:00 Aggiornato
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