Punti di ricarica, un regolamento comune

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Da editor Aprile 27, 2021 14:00 Aggiornato

Punti di ricarica, un regolamento comune

Un regolamento comune per la diffusione dei punti di ricarica in tutti i paesi dell’UE è sollecitato da costruttori, ambientalisti e consumatori.

In effetti a farlo sono le tre le associazioni di categoria.

Le tre associazioni

L’ Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), i trasporti e l’ ambiente (T&E) e l’ Organizzazione europea dei consumatori (BEUC). 

Le tre associazioni ricordano ai commissari dell’ Ue che per il clima, i trasporti, l’ industria e l’ energia c’ è bisogno di «un milione di punti di ricarica pubblici in tutto il blocco nel 2024 e tre milioni nel 2029. E sottolineano che «la definizione di obiettivi invierà un segnale forte ai consumatori che il numero di punti di ricarica pubblici manterrà il passo con le crescenti vendite di veicoli elettrici a cui l’ Europa sta assistendo. Garantirebbe inoltre la necessaria certezza all’ industria automobilistica ma anche agli operatori di rete, agli operatori di infrastrutture di ricarica e alle società di trasporto. La proposta aiuterebbe anche la creazione di un milione di posti di lavoro in tutto il continente e aiuterebbe l’ Ue a raggiungere i suoi obiettivi climatici».

Le associazioni sostengono che “Gli obiettivi dovrebbero essere assegnati a ciascun Paese sulla base di una metodologia semplice ed equa. Il numero di punti di ricarica accessibili al pubblico dovrebbe aumentare in linea con il numero di veicoli elettrici sulla strada. La legge dovrebbe anche fissare un obiettivo di circa 1.000 stazioni di idrogeno entro il 2029».

Conclusione

Ma ACEA, T&E e BEUC invitano la Commissione europea «a proporre la sostituzione della direttiva con un regolamento. In quanto questo aiuterebbe ad armonizzare gli standard di ricarica, i metodi di pagamento per i consumatori, la trasparenza delle tariffe, la manutenzione e altre questioni in tutto il mercato comune dell’Ue. Un regolamento consentirebbe anche una rapida attuazione dei nuovi obiettivi. Mentre una direttiva richiederebbe il loro recepimento nel diritto nazionale, che può richiedere anni».

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Da editor Aprile 27, 2021 14:00 Aggiornato
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