Novità dal Politecnico di Torino per l’energia elettrica

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Da editor Luglio 19, 2021 14:00 Aggiornato

Novità dal Politecnico di Torino per l’energia elettrica

Al Politecnico di Torino, il DISAT (Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia) ha sviluppato l’ HEP (High Energy/High Power).

Si tratta di un innovativo dispositivo ibrido di tipo elettrochimico. Questo unisce una cella Litio-Zolfo ad un super condensatore, al fine di fornire alta energia e/o alta potenza.

Il dispositivo ha la propria auto-capacità di commutazione da alta corrente a bassa corrente e viceversa. Ciò senza bisogno di un dispositivo elettronico di supporto.

Quindi è in grado di fornire una soluzione alternativa più efficiente e meno costosa alle batterie tradizionali. Questo garantendo agli autoveicoli elettrici maggior autonomia, velocità superiori e un’ accresciuta capacità di recuperare energia dalla frenata.

In pratica questa tecnologia sarebbe in grado di incidere positivamente alla riduzione del costo delle auto elettriche, laddove la batteria incide per oltre il 50 per cento.

La densità di energia che l’ HEP è in grado di accumulare ed erogare può raggiungere valori fino a cinque volte superiori rispetto a quelli delle comuni celle Litio ione utilizzate oggi.

La potenza erogata è dunque quella tipica dei super condensatori. Caratteristica che rende così possibile sia la ricarica rapida, sia le accelerazioni veloci.

Le maggiori applicazioni sono possibili nell’ambito automotive. Certamente potrebbe essere avvantaggiato da tale dispositivo anche il settore delle energie stazionarie. Attualmente hanno praticamente il monopolio poche centrali idroelettriche progettate specificamente per tale scopo.

Altri esempi di energie stazionarie sono le centrali di accumulo di energia.

Inoltre, essendo un dispositivo completamente nuovo, saranno trovate nuove applicazioni oggi non ancora utilizzate.

Grazie a questa notevole capacità ed al fatto di utilizzare materiali abbondantemente presenti in natura e di facile reperimento come lo Zolfo, HEP è dunque anche poco costoso e notevolmente sostenibile.

DISAT

Dal DISAT precisano che “Oggi risultati simili possono essere ottenuti accoppiando una batteria tradizionale e un super condensatore. Questo attraverso un complicato sistema elettronico che deve mediare il passaggio da alta potenza ad alta energia, riducendo però la velocità di commutazione e appesantendo l’intero sistema. HEP semplifica in modo molto evidente il tutto, in quanto non contiene dispositivi elettronici, ma è un ibrido interno”,

“Per il prosieguo di questo progetto l’obiettivo è quello di realizzare un dispositivo, sempre in scala di laboratorio, ma che possa permettere l’ottenimento di risultati ripetibili e più stabili. Inoltre mira ad una ottimizzazione dell’intero sistema per garantire lunga ciclabilità”.

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Da editor Luglio 19, 2021 14:00 Aggiornato
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