Navi elettriche e a Idrogeno

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Da editor Gennaio 9, 2023 14:00 Aggiornato

Navi elettriche e a Idrogeno

Con le navi, ma anche motoscafi e catamarani, il futuro dei mari è a zero emissioni.

E c’è tanta Italia su questo fronte, come evidenziano i progetti in cantiere.

Fincantieri, MSC e Snam hanno lanciato gli studi di fattibilità per la prima nave da crociera a Idrogeno del mondo.

Le tre aziende si erano date un po’ di tempo per completare il lavoro. Se i disegni su carta dovessero trasformarsi in realtà, la nave contribuirebbe a ridurre le emissioni del settore, pari a circa il 3% del totale.

E’ italiano – anzi italo-americano – il motore a jet per barche elettriche con potenza fino a 1.300 CV.

Progetto fra i piani della lombarda Sealence e della californiana Enevate.

Si chiama DeepSpeed e promette silenziosità e assenza quasi totale di vibrazioni. Dai tender ai motoscafi ad alte prestazioni, fino ai più grandi yacht, il super propulsore potrebbe equipaggiare più tipi di imbarcazioni.

C’è poi il RaceBird, motoscafo a batteria nato dalla mente di Alejandro Agag, cofondatore di Formula E ed Extreme E. “È possibile andare in giro per mare e per laghi divertendosi e riducendo in maniera significativa l’impatto sull’ecosistema”, aveva raccontato Agag a InsideEVs.

E per divertimento si parla di una velocità che supera i 90 km/h.

Ma anche costruttori “blasonati” pensano alla mobilità elettrica sull’acqua.

Uno dei primi è stato la tedesca BMW, che nel 2017 ha integrato le batterie della i3 con le barche della connazionale Torqeedo.

Dalla Germania parte pure l’alleanza tra Volkswagen e la società Silent Yachts, per prestare la piattaforma MEB di Wolfsburg alla navigazione.

Si può poi citare il caso di General Motors, che ha investito in Pure Watercraft, startup di Seattle specializzata nello sviluppo di motori nautici elettrici, acquistando il 25% delle azioni, per 150 milioni di dollari.

Ma è soprattutto Toyota a puntare all’orizzonte sul mare. Tra il catamarano Energy Observer e quello campione di autonomia Chase Zero, le imbarcazioni – nate da partnership diverse – sono spinte dai motori a idrogeno.

E ciò è coerente con la visione della casa giapponese, da sempre convintissima sul potenziale del vettore energetico.

Pensato per l’H2 è poi il modulo di stoccaggio che potrebbe alimentare non solo le navi, ma anche treni e camion.

Riuscireste poi a immaginare la Mirai che si fa un bel bagno? Lo storico cantiere giapponese Yanmar è riuscito nell’impresa, con una barca fuel cell che monta il powertrain della berlina, e per ora ha un nome poco commerciale … EX38A FC.

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Da editor Gennaio 9, 2023 14:00 Aggiornato
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