Mobilità elettrica: 7 aspetti della che non sono ancora chiari

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Da editor Febbraio 2, 2021 14:00 Aggiornato

Mobilità elettrica: 7 aspetti della  che non sono ancora chiari

Analizziamo alcuni aspetti dell’auto elettrica che possono essere banali per chi è già “elettrico”, ma non lo sono per chi si avvicina alla mobilità elettrica solo ora.

1) Siamo sicuri che le elettriche siano più ecologiche?

In effetti c’è confusione e disinformazione. A livello di CO2 il problema sarebbe la produzione delle batterie con grandi emissioni di questo inquinante. Ma ciò non è vero perché ci sono decine di studi indipendenti a certificarlo ed uno è firmato dall’Agenzia europea per l’ambiente, l’AEA. E sono le stesse Case automobilistiche a dirlo, a partire da gruppi come Volkswagen e Mercedes. Nell’intero ciclo di vita, produzione e smaltimento delle batterie compresi, le elettriche sono sempre e comunque più virtuose.

2) Come misuro i consumi, senza serbatoio?

I consumi della mobilità elettrica non sono più quantificati in km/litro, ma in kWh, che è l’unità di misura per l’energia del pacco-batterie. In genere le Case produttrici specificano un dato, cioè quanti kWh servono per percorrere 100 km, quindi non è difficile calcolare quanti km si fanno con un solo kWh. Si tratta di consumi medi, rilevati su un percorso misto tra città, strade extra-urbane e autostrade. Ma in città le auto elettriche consumano molto poco, meno del valore medio, al contrario che in autostrada, dove i consumi sono ben superiori alla media.

3) Ma quanto costa ricaricare? Meno della benzina?

Viaggiare elettrico costa sicuramente meno della benzina, a parità di percorrenza. Comunque dipende dalla velocità della ricarica e dal gestore. A casa con ricarica lenta si spendono in genere 20-22 centesimi al kWh. E la percorrenza dipende da macchina a macchina. I consumi salgono man mano che passiamo dalle citycar ai Suv ed alle auto sportive, niente di nuovo rispetto alle auto tradizionali. Ma in genere si può dire che si va dai 4 km al kWh per le vetture più energivore ai 7 km abbondanti di quelle più virtuose.

Se invece si ricarica alle colonnine pubbliche il prezzo varia a seconda della potenza (e quindi della velocità) di ricarica. Per esempio Enel X, che gestisce la rete di ricarica più capillare, ha prezzi che vanno dai 40 centesimi al kWh per le ricariche in AC, quindi più lente, ai 50 delle colonnine DC, più veloci. Ogni gestore ha una sua offerta, un po’ come nei telefonini. 

4) Ma è vero che si guida “con un piede solo”?

In effetti è così, si usa solo il piede destro. Le auto elettriche hanno una caratteristica fondamentale, rilasciando dolcemente il pedale dell’acceleratore, la macchina provvede a rallentare. Il freno si usa solo se occorre forzare la frenata, soprattutto in situazioni di emergenza. Questo rallentamento “dolce” ha una funziona fondamentale, infatti attiva la cosiddetta frenata rigenerativa. Il motore inverte la polarizzazione e l’energia necessaria a rallentare l’auto viene utilizzata per ricaricare la batteria.  E quindi aumenta l’autonomia di percorrenza della nostra auto. Quindi più la guida è dolce e più si risparmia.

5) E che bollo e parcheggi non si pagano?

Per il bollo delle auto elettriche c’è l’esenzione totale di 5 anni. Quindi sia vantaggio economico, sia minori fastidi visto che non c’è questa scadenza da rispettare. Dopo 5 anni, generalmente, la tassa di circolazione è ridotta al 50% (in alcune regioni l’esenzione è permanente).

In molte regioni e città italiane si ha diritto con la mobilità elettrica a parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu e accedere alle famose ZTL. Si tratta di veri e propri incentivi, che si aggiungono ai vari eco-bonus previsti in fase di acquisto.

6) Che cosa serve per ricaricare a casa?

Nulla vieta di ricaricare con le prese di casa, con il normale impianto da 3 kW di potenza. Ma per maggiore sicurezza e ottimizzazione dei consumi, è opportuno dotarsi di una wallbox, che è una scatoletta che si monta nel garage di casa e consente una ricarica intelligente. Può essere programmata anche a distanza, per prelevare energia nelle ore in cui è meno costosa e per iniziare ed interrompere la ricarica a piacimento. Anche in questo caso sono previsti incentivi nazionali e locali per l’acquisto delle wallbox. Sarebbe utile anche valutare se sia opportuno aumentare la potenza di casa, per far sì che la ricarica sia più rapida e che ci siano kW a sufficienza per tutte le necessità.

7) Quanti cavi per la ricarica?

E’ necessario averne due. Uno per le ricariche lente tramite le prese tradizionali (Modo 2) ed uno per le colonnine pubbliche (Modo 3), come appunto Enel X. Per le ricariche ultra rapide, che avvengono quasi sempre in corrente continua, il cavo  è tutt’uno con la colonnina, similmente ad una pompa di carburante. Di solito con la vettura elettrica viene fornito un solo cavo, va acquistato anche l’altro, per avere entrambe le possibilità di rifornirsi.

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Da editor Febbraio 2, 2021 14:00 Aggiornato
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