Il rapporto tra le lucertole e la fabbrica Tesla

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Da editor Aprile 2, 2021 14:00 Aggiornato

Il rapporto tra le lucertole e la fabbrica Tesla

I lavori di costruzione della fabbrica Tesla di Grünheide, cittadina a sud est di Berlino, sono stati bloccati dalle autorità tedesche per tutelare le lucertole che vivono nei dintorni.

La costruzione è già a buon punto. Finora sono stati disboscati 92 ettari e l’apertura è prevista per l’estate 2021.

Ma c’è bisogno di altro spazio per realizzare una rete di condutture ed un magazzino. Per farlo si devono abbattere diversi alberi in una zona fondamentale per la conservazione della lucertola degli arbusti (Lacerta agilis). Si tratta di una specie diffusa nel Nord Europa e presente anche in Italia, sulle Alpi.

Secondo la corte della regione di Berlino-Brandeburgo quella zona è un habitat fondamentale per lo svernamento delle lucertole. Queste potrebbero non sopravvivere all’abbattimento degli alberi.

Gli ambientalisti cantano vittoria, ma la popolazione locale fa sentire le proprie ragioni. Infatti quella fabbrica porterebbe tanto lavoro in un momento non proprio roseo per l’economia globale. Il mondo dell’industria sottolinea che le molte norme tedesche stanno rallentando l’espansione economica.

La scelta del luogo

Tesla aveva scelto questo luogo perché centrale geograficamente in Europa, ma anche perché è un attestato di stima per le capacità tecnologiche berlinesi. Comunque una sfida per i produttori d’auto tradizionali che hanno sempre preferito le aree di Stoccarda e Monaco.

L’azienda di Musk ha messo sul piatto quattro miliardi di euro per questo avamposto europeo che dovrebbe sfornare 500mila vetture l’anno a partire dalla Model Y. Model Y è il suv «economico» già in produzione nelle Gigafactory di Shanghai e Fremont, in California.

In più Grünheide avrebbe dovuto produrre le batterie per i veicoli (una produzione strategica per l’Europa) e creare un indotto tecnologico fondamentale per tutto il Paese.

Tesla ha cercato di evitare il blocco trasferendo i rettili altrove, ma secondo la corte non è bastato.

Un luogo particolare

E poi la fabbrica è nei pressi della Naturschutzgebiet Löcknitztal. Si tratta di un’area protetta di 448 ettari che, oltre alle lucertole, è un habitat fondamentale per tante altre specie come il colubro liscio (Coronella austriaca), un piccolo serpente non velenoso.

Tesla era conscia di aver scelto un luogo «particolare».

Tra gli obblighi contratti dall’azienda americana, per esempio, c’è anche quello di preservare una particolare specie di formiche in via di estinzione. Infatti aveva disotterrato e trasferito numerose colonie di formiche usando «pale e piccoli escavatori».

Christiane Schröder dell’Unione tedesca per la conservazione della natura e della biodiversità (Nabu) ha detto che «Crediamo che dal punto di vista della conservazione della natura questo sia decisamente il posto sbagliato. Non possiamo accettare una “Lex Tesla” speciale che annacquerebbe gli standard tedeschi per la conservazione e la protezione delle specie».

Marcel Fratzscher del think-tank Diw invece sottolinea che il «pesante fardello burocratico e l’elevata incertezza normativa rendono lento e costoso per le aziende realizzare progetti di investimento in Germania».

Ancora più pesante Stefan Bratzel, direttore del Center of Automotive Management di Colonia: «La Germania ha creato un’enorme giungla di normative che impedisce grandi investimenti in molte zone. Sarebbe molto imbarazzante per la Germania come nazione industriale se gli investimenti di Tesla ne risentissero in modo significativo».

Conclusione

Il colosso di Palo Alto deve mettersi al lavoro per trovare delle soluzioni alternative sia per la sua Gigafactory, sia per le lucertole.

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Da editor Aprile 2, 2021 14:00 Aggiornato
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