Ionity, la ricarica elettrica sulla A1, da Milano a Napoli

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Da editor Gennaio 6, 2021 09:00 Aggiornato

Ionity, la ricarica elettrica sulla A1, da Milano a Napoli

Ionity vuole espandere le possibilità di ricarica sulle grandi strade di transito europee, come l’ A1 da Milano a Napoli.

Marcus Groll, managing director e direttore finanziario dell’azienda ha spiegato che “Soprattutto al di fuori delle grandi città, è importante che i clienti possano fidarsi di poter caricare il proprio veicolo elettrico in modo rapido ed a tal fine tutte le stazioni sono dotate di una media di quattro caricatori ad alta potenza da 350 kW che utilizzano lo standard di ricarica CCS europeo.

Dopo le prime aperture autostradali in Liguria: una a Brugnato sulla A12 ed una a Ceriale Sud, sulla A10, una stazione arriverà presto anche sul Grande Raccordo Anulare di Roma”.

Quindi la joint-venture tra le case automobilistiche sta potenziando il suo impegno sulla rete europea..

Ionity è al vertice tra i fornitori di energia su scala europea

L’ azienda

L’azienda è stata fondata come joint venture tra Bmw Group, Ford Motor Company, Mercedes Benz AG e Volkswagen Group con i brand Audi e Porsche ed ultimamente anche Hyundai.

I clienti di queste marche ricaricano con tariffe convenzionate ed effettuano circa il 70% delle ricariche nella rete.

Ma l’ azienda con sede a Monaco è aperta a convenzioni anche con altri brand, al di fuori dei soci.

Da qui le partnership con il fornitore di energia verde Polarstern per il mercato tedesco ed operazioni simili con Octopus nel Regno Unito, Nation Option Energie in Francia, Ishavskraft in Norvegia e Lifegate Energy in Italia.

Stazioni di ricarica

Entro due mesi, Ionity avrà 400 stazioni di ricarica in Europa.

Si tratta d’infrastrutture già allineate sul futuro e compatibili con i modelli di auto per gli anni a venire.

Emblematica in questa maggiore attenzione all’Italia, la donazione al Museo Fisogni di Tradate di un High Power Charger (Hpc). È alto 2,6 metri ed ha un anello a Led per essere visto da lontano. In pratica fornisce l’orientamento al buio quando ci si avvicina alle stazioni, con un’area ben illuminata intorno alla stazione durante la ricarica.

La scelta del museo non è casuale. Fondato nel 1966 dall’ex-imprenditore edile Guido Fisogni, racconta la storia delle pompe di benzina con 190 distributori – non solo italiani – che vanno dal 1892 ad oggi, con oltre 8.000 reperti, tra cui taniche di olio e manifesti pubblicitari.

C’ è anche il primo distributore elettrico che facilmente tra 50 anni incuriosirà i visitatori, come avviene oggi per le pompe di benzina anteguerra.

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Da editor Gennaio 6, 2021 09:00 Aggiornato
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