L’elettrico avanza sulle imbarcazioni

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Da editor Giugno 22, 2021 14:00 Aggiornato

L’elettrico avanza sulle imbarcazioni

L’aumento di imbarcazioni elettriche è evidente. Questo è favorito da logiche ambientaliste e da soluzioni tecniche sempre più sofisticate.

Infatti l’interesse per la mobilità elettrica sta coinvolgendo il settore nautico, destando l’interesse non solo dei professionisti, ma anche degli armatori privati.

Il mare ed i laghi sono ambienti naturali per invitare a una navigazione sostenibile. Tanto più che negli ultimi anni, si sono create aree marine dove è proibita la navigazione di barche con motore tradizionale.

Ma oltre alla sostenibilità, esattamente come per l’automotive, ci sono altri vantaggi. I vantaggi sono la sicurezza, la ridotta manutenzione, i costi di esercizio, la silenziosità assoluta, l’efficienza.

Le imbarcazioni con motore elettrico – pur essendo ancora prodotti di nicchia – sono destinate nei prossimi anni a proliferare, occupando un’importante porzione del mercato, a scapito dei motori a combustione interna.

Il problema resta l’autonomia, legata alla possibilità di ricarica ma non solo. Infatti per i grandi yacht si è puntato soprattutto su sistemi ibridi, dove i motori endotermici hanno funzione di generatore, o misti dove a fianco di grandi propulsori tradizionali ci sono quelli elettrici che si utilizzano per navigazioni più brevi, proprio come per le automobili ibride plug-in.

I modelli proposti sono sempre più numerosi, da piccole barche per le uscite costiere a yacht di grandi dimensioni.

Diverse tipologie

Oggi i motori sono sempre più compatti ed efficienti oltre che affidabili. Le batterie sono più compatte, leggere ed in grado di ‘stivare’ grandi quantità di energia.

Un buon esempio è Q30 Water Limousine di Q-Yachts. É stato presentato al Düsseldorf Boot Show nel gennaio 2020. 

Si tratta di un prototipo, soprattutto da utilizzare come taxi, lungo 9,3 metri. É disponibile in versione esclusivamente elettrica con una capacità della batteria di 30–60 kWh o in quella alimentata da idrogeno e celle a combustibile.

C’è anche il Say Carbon che è la barca elettrica più veloce al mondo con una velocità massima di 95 km/h.

Sul mercato, non mancano i catamarani come il Silent 80 Tri-Deck (un ‘tre ponti’ lungo 24 metri che si serve unicamente dell’energia ricavata da 64 pannelli solari.

Non male anche il piccolo Solar Eclipse Aquanima 40 – sempre basato sull’energia fotovoltaica – e che vanta un’autonomia illimitata, fermo restando che al massimo tocca i 10 nodi di velocità.

Per allargare il mercato ci vogliono imbarcazioni capaci di attirare la platea degli appassionati, il che significa grandi investimenti.

X Shore

Tra le start-up più attive c’è la svedese X Shore.

Ha raccolto 15 milioni di euro per aumentare la produzione dell’Eelex 8000, un 8 metri alimentato da una batteria da 120 kW, esportato anche negli Stati Uniti, e costruire anche un secondo sito per produrre 400 barche all’anno.

X Shore non nasconde l’obiettivo di rivoluzionare l’industria marina e diventare la Tesla del mare.

L’amministratore delegato Jenny Keisu ha osservato “Quanto sta accadendo ora nel mercato della nautica è semplicemente il seguito di quanto si vede nell’industria automobilistica, abbiamo più domanda di quanta ne possiamo soddisfare ed è per questo che stiamo raccogliendo capitali”.

La ricerca IDTechEX smentisce chi abbia dubbi sulle potenzialità del mercato.

Infatti sebbene il mercato delle barche da diporto elettriche rimanga piccolo – circa 15 mila unità nel 2020 – si prevede che aumenterà fino a 70 mila entro la fine di questo decennio, con un giro di affari di 1,4 miliardi di dollari.

Luke Gear

Luke Gear, analista tecnologico senior di IDTechEx spiega che “La crescita è lenta ma costante. É guidata principalmente dai miglioramenti tecnologici e dagli entusiasmi ambientalisti. Però è trattenuta perché le regole sulle emissioni e i sussidi all’acquisto che hanno contribuito a guidare le vendite di auto elettriche non sono ancora all’altezza della nautica”.

Le nuove regolamentazioni potrebbe dare una spinta.

Infatti città come Amsterdam e Venezia si sono mosse per vietare o limitare l’uso di imbarcazioni diesel.

La Norvegia, leader mondiale nella percentuale di auto elettriche, a febbraio ha ribadito i piani per proibire le emissioni degli yacht in alcuni fiordi, entro il 2026.

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Da editor Giugno 22, 2021 14:00 Aggiornato
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