Grafene, una meraviglia anche per le batterie

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Da editor Maggio 7, 2021 14:00 Aggiornato

Grafene, una meraviglia anche per le batterie

E’ di questi giorni la notizia che il gruppo cinese GAC ha fatto un importante passo in avanti nello sviluppo di celle al Grafene con ricarica super rapida.

Sono ormai diversi anni che si parla dell’utilizzo del Grafene per realizzare le batterie per le auto elettriche.

In effetti il Grafene è una delle scoperte più poliedriche degli ultimi tempi e in molti lo hanno definito una delle ultime meraviglie del mondo.

Per il fisico nucleare Valerio Rossi Albertini, “il grafene cambierà la nostra vita quotidiana nel giro di 20 anni”.

A scoprirlo nel 2004 sono stati due scienziati russi, Andrej Konstantinovic Gejm e Konstantin Sergeevic Novoselov (rispettivamente naturalizzati olandese e britannico) ai quali è stato assegnato, sei anni dopo, il Premio Nobel per la Fisica.

Il grafene

Questo super materiale è caratterizzato da un unico strato di atomi di Carbonio disposti in un reticolo esagonale.

E’ un materiale dalle straordinarie caratteristiche perché in relazione al suo spessore offre una resistenza meccanica cento volte superiore a quella dell’acciaio.

E’ un super conduttore, elettrico e termico, in grado di far sfigurare il rame.

Poi è leggero come una piuma, impermeabile e biodegradabile. Ma ha anche altri pregi, infatti non solo è quasi del tutto trasparente, ma è capace di assorbire la luce.

La prima auto

La prima auto ad impiegare questo nuovo accumulatore sarà l’Aion V.

Si tratta di un crossover 100% elettrico prodotto da Aion (azienda collegata a GAC) con la produzione di massa che dovrebbe partire già a settembre.

In base a quanto dichiarato da GAC, la nuova batteria impiegherebbe solo 8 minuti per raggiungere l’80% di capacità, utilizzando un caricatore da 600A.

Il costo

Quello che ad oggi è l’aspetto negativo del Grafene è il suo costo.

Parliamo di qualche centinaio di dollari al grammo.

Tuttavia, GAC sembra aver trovato una soluzione per ridurre parecchio i costi, usando una struttura tridimensionale e reticolare.

Il gruppo cinese non è l’unica azienda a lavorare su una batteria al Grafene.

Le altre aziende

Tesla avrebbe sviluppato in passato un accumulatore dotato di questo materiale, ma da alcuni anni non si hanno più notizie al riguardo.

Samsung sta lavorando su questa tecnologia per portare quanto prima una batteria a sfere di Grafene capace di ridurre notevolmente i tempi di ricarica.

Al momento ci sono anche 2 aziende spagnole che ci stanno lavorando.

La Earthdas sta sviluppando una batteria compatta ideale per bici a pedalata assistita e moto che garantisce un pieno di energia in soli 5 minuti.

La Graphenano starebbe progettando una batteria a base di polimeri di Grafene che permetterebbe a un’auto elettrica di percorrere ben 500 km con soli 5 minuti di ricarica.

In Italia Directa Plus, l’azienda italiana che produce Grafene ha firmato un accordo con NexTech, startup che progetta e realizza batterie Litio-Zolfo per le auto elettriche.

I due partner stanno studiando la possibilità di aprire in Italia il primo impianto per produrle. “Il mio desiderio – ha spiegato Giulio Cesareo, fondatore di Directa Plus – è quello che le batterie del domani nascessero in Italia”. Oggi questa azienda fattura 6,5 milioni di euro con una crescita del 150% nello scorso anno con una forza lavoro di 30 dipendenti.

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Da editor Maggio 7, 2021 14:00 Aggiornato
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