La Germania e gli incentivi dell’industria automobilistica

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Da editor Luglio 1, 2020 08:34

La Germania e gli incentivi dell’industria automobilistica

In Germania si scalda il dibattito sugli incentivi dell’industria automobilistica, dopo il crollo nelle vendite causato dal Coronavirus.

Le indiscrezioni dicono che gli incentivi andrebbero non solo per le auto elettriche e ibride, ma a tutte quelle che emettono fino a 140 grammi di CO2, quindi anche normali vetture a benzina e diesel.

Il piano iniziale da 2,5 miliardi di euro in sussidi statali per l’acquisto di auto nuove in caso di rottamazione prevedeva l’aiuto per le vetture che emettono fino a 110 grammi di CO2 per chilometro.

Il limite sarebbe poi stato portato a 140 grammi, per evitare di escludere dai sussidi modelli fondamentali per i marchi premium tedeschi, come Audi A6, Bmw Serie 5 e Mercedes Classe E. 

In molti hanno fatto notare che la soglia dei 140 grammi di CO2 per chilometro equivale alla media di emissioni del 2012. Quindi ben lontana dai 95 grammi fissata dall’Unione Europea, come limite per le Case nel 2021, in pratica un bel passo indietro nei confronti dell’ambiente.

In pratica significherebbe che la Germania rientrerebbe negli obiettivi comunitari in ambito climatico solo nel 2030.

Tuttavia il piano a 140 grammi sarebbe necessario per rilanciare l’industria automobilistica tedesca, sempre dopo il crollo causa Covid-19.

Inoltre incentivare solo le vetture elettrificate, si scontra con la realtà della  bassa disponibilità di queste auto da parte dei costruttori locali.

Le parole degli esperti

“Allo stato attuale quello che scarseggia non è la domanda ma l’offerta – ha dichiarato a Der Spiegel un’importante concessionaria Volkswagen della Bassa Sassonia – . I tempi di attesa per le e-Up! sono di almeno 6 mesi, la e-Golf non è più ordinabile e le prime consegne della ID.3 dovrebbero partire in estate, ma per i successivi ordini non sappiamo quanto tempo ci vorrà”.

La minor disponibilità è dovuta all’interruzione della produzione per via del Coronavirus, ma anche da una normativa europea che spinge i costruttori a produrre un numero limitato di auto elettriche.

Stefan Bratzel del Center of Automotive Management di Bergisch-Gladbach chiarisce che : “Chiunque riesca a vendere numerose vetture elettriche, e quindi a ridurre di molto nel 2021 la propria media di emissioni, dovrà sopportare sforzi sempre più ingenti per migliorare ulteriormente il proprio livello negli anni successivi. Il valore del prossimo anno è il benchmark per calcolare quello del 2030, che dovrà essere inferiore del 37,5%. Questo ha spinto a mantenere la capacità produttiva relativamente limitata, e ora l’emergenza del Coronavirus ha fatto diventare i tempi di attesa un problema”. 

In pratica per una Smart EQ Forfour si aspetta almeno 32 settimane. 26 per una Opel Corsa-e, mentre per la Bmw i3, ha tempi di consegna medi di 14 settimane.

Un incentivo diretto solo alle vetture a batteria avrebbe quindi un impatto limitato per l’industria tedesca.

Per completezza di informazione in Germania è già in essere un sussidio fino a 6.000 euro per le auto a batteria, dallo scorso autunno.

Tesla invece è in grado di consegnare in 12 settimane la Model 3, ancora assemblata in Usa.

Lo stabilimento di Berlino è in avanzata fase di costruzione.

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Da editor Luglio 1, 2020 08:34
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