Ducati e l’avvento dell’elettrico

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Da editor Gennaio 30, 2023 14:00 Aggiornato

Ducati e l’avvento dell’elettrico

L’Amministratore Delegato di Ducati Motor ha fatto il punto sugli sviluppi dell’elettrico per le moto in casa Ducati.

Infatti la fine del motore termico rappresenta una rivoluzione epocale e Domenicali sottolinea che «Noi stiamo prendendo il toro per le corna, stiamo testando diverse tecnologie per la decarbonizzazione. Dal 2023 al 2027 Ducati sarà il fornitore unico delle moto elettriche per il campionato MotoE, il mondiale per le moto elettriche».

Il nome in codice della nuova moto elettrica è V21L, «un prototipo che ci sta aiutando a risolvere il problema di come sostituire il motore termico», anticipa. «Ducati ha costruito la moto elettrica più veloce in pista mai realizzata prima». La moto è «emozione», perciò la velocità è fondamentale. Ma uno dei problemi è che le batterie elettriche sono molto () pesanti. «Per limitare il peso a 225 chili, le gare dureranno soltanto 7 giri invece dei normali 22-28 giri». Appena 15 minuti rispetto ai 40 minuti di un MotoGp.

Nel grande lavoro di sviluppo verso l’elettrico sono coinvolti anche stagisti e collaboratori che ogni anno entrano alla Ducati dalla Muner, la Motorvechicle University of Emilia Romagna.

Università dei motori

È l’Università dei motori, un’associazione voluta dall’Emilia Romagna, che coinvolge gli atenei della regione (l’Università di Bologna, l’Università di Ferrara, l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università di Parma) e le case motoristiche della Motor Valley — da Lamborghini a Dallara, da Ferrari a Maserati, da Magneti Marelli a Pagani.

Di fatto propone corsi di laurea specialistica, per formare i professionisti dell’automotive del futuro, con una parte teorica e di laboratorio, tenuta negli atenei e nei laboratori aziendali dei partner industriali, che aprono inoltre le loro aziende per i tirocini obbligatori.

Ma il legame con il territorio è molto più profondo, infatti Domenicali dice che «Ducati offre un sogno, una visione, una promessa di bellezza e di passione», che si concretizza in un lavoro coinvolgente per produrre un oggetto emozionante, mix di bellezza e tecnologia.

E un altro anello nella relazione con il territorio è la fondazione Ducati, che si occupa oltre che di formazione e di responsabilità sociale anche del museo omonimo, un’attrazione che richiama visitatori da tutta Italia e anche dall’estero.

Tornando agli stagisti e collaboratori provenienti dalla Muner, Domenicali spiega che «Un appuntamento importante è la competizione europea che ogni anno chiama gli studenti a progettare la moto del futuro. I ragazzi non studiano solo la parte teorica, ma poi devono mettere in pratica gli insegnamenti. Non solo: imparano che cosa vuol dire avere un team manager, lavorare in squadra, montare una moto. E poi partecipano alla gara, che di solito si corre in Spagna. Quest’anno devono costruire la moto elettrica».

Conclusione

Il divieto UE alla vendita di motori termici per le auto al 2030, non ha ancora una scadenza per le moto.

Ma dal 2024 il 40% delle benzine usate nel campionato di MotoGp non avrà origine fossile e salirà al 100% dal 2027 e Domenicali riconosce che “si tratta di carburanti sintetici, oggi molto costosi e con un rendimento più basso”,

«La nostra visione al 2030-2040 prevede un mix di prodotti totalmente elettrici da usare, ad esempio, in città, mentre nelle supercar ci si sta spostando verso i motori ibridi, ma con altissime prestazioni. Anche se è una soluzione ponte. La moto ad alta performance invece potrà continuare ad usare eFuel, anche nel caso costassero il 20-30% in più», afferma il top manager ammettendo che l’intero progetto MotoE è «un investimento green in ricerca pura, per capire quali sono i limiti della tecnologia attuale».

Ducati fa parte del gruppo Volkswagen e Domenicali evidenzia che «Insieme a VW, stiamo mettendo a punto un gruppo di ricerca congiunto per testare le nuove batterie allo stato solido. Da soli non potremmo farlo. Rispetto alle batterie tradizionali al litio, le batterie solide hanno una densità di energia superiore, quindi a parità di chilowattora, pesano meno».  E prevede che entreranno nei motori elettrici «nella seconda metà di questo decennio».

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Da editor Gennaio 30, 2023 14:00 Aggiornato
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