Coronavirus, da globalizzazione a globalità

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Da editor Giugno 19, 2020 08:28

Coronavirus, da globalizzazione a globalità

Coronavirus, globalizzazione e globalità saranno alla base per anni delle nuove dinamiche e dei nuovi equilibri mondiali.

In effetti con la terribile pandemia di Covid-19 il mondo passa dall’era discussa, ma imperante della globalizzazione a quella della nuova globalità che è ancora tutta da definire, capire e governare.

La globalizzazione infatti ci ha accompagnato per circa trent’anni.

E’ un processo che per diversi motivi, a volte in contrasto, ha spinto il mondo ad una sempre maggiore interconnessione e interdipendenza, a partire dagli anni Novanta.

La nuova globalità è uno stato di fatto, che segue appunto la fase della globalizzazione e richiede nuovi strumenti, nuove logiche di comprensione e gestione economica, sociale ed ambientale.

Come abbiamo visto in tutto il mondo dall’esperienza Coronavirus, le connessioni esistenti sono tali e così consolidate da non essere più reversibili e possono diventare una costante minaccia, oltre che anche una storica opportunità.

Nuova globalità e sostenibilità saranno infatti i due pilastri si cui costruire il nostro futuro e la pandemia di Coronavirus è il fatto storico che segna l’inizio del nuovo binomio.

L’importanza della ricerca di una vera sostenibilità del nuovo sviluppo però si è resa evidente con l’allarme ambientale legato ai cambiamenti climatici.

L’urgenza e l’inevitabilità di trovare risposte nuove ed efficaci alle nuove sfide globali si è resa invece evidente con l’epidemia mondiale del Covid-19.

L’incombente catastrofe ambientale ed il rischio di diffusione incontrollata di virus in lungo e in largo per tutto il globo terrestre, sono infatti i due aspetti che influenzeranno il futuro della nostra vita.

Le definizioni di Globalità e Globalizzazione

Roland Robertson ha dato per primo una definizione al termine Globalizzazione come oggi la intendiamo, cioè una visione organica con riferimento anche alle dinamiche economiche, che poi sono diventate le vere protagoniste.

Ma già nel suo libro infatti si parla però di Globalità, come risultato finale del processo di globalizzazione.

Anche Lord Anthony Giddens ha definito la globalizzazione, e prima di Robertson.

Quello descritto da Giddens invece è lo stato in cui ci troviamo oggi.

In effetti “Relazioni sociali mondiali così intense da far sì che gli eventi locali siano determinati da fatti accaduti a grande distanza”.

Il mondo globale, evidenziato già dalla questione climatica e ambientale, è ora reso terribilmente attuale per la vita di miliardi di persone dall’emergenza mondiale del Coronavirus.

Il termine Globalità è definito dalla società di consulenza aziendale Boston Consulting Group Globality (BCG) in termini economici, imprenditoriali e industriali, cioè competere con tutti, in ogni luogo, per ogni cosa.

L’effetto sul business del processo di globalizzazione negli ultimi due decenni è stato però proprio quello descritto dal BCG, amplificato dallo sviluppo della connessione mondiale delle comunicazioni e della capacità di vendita e acquisto di beni e servizi.

Nuova Globalità

Però l’attuale globalità è molto di più.

Infatti si tratta del passaggio dalla realtà economica alla vita sociale. E dalla conclusione del processo di globalizzazione a causa dell’arrivo di uno stato permanente di globalità.

Non si tratta di equilibrio o rapporto tra locale e globale, come affrontato da Robertson, poco dopo l’inizio del processo di globalizzazione da lui descritto, con lo sviluppo del concetto di Glocalizzazione che analizza il globale e il locale negli aspetti di reciproca interazione e contrapposizione.

La nuova globalità non ha a che fare con il conflitto tra locale e globale, ma con la necessità di comprensione e governo, sia a livello globale, sia locale di uno stato di fatto permanente e irreversibile.

Il locale recupererà grande forza a causa dell’incapacità attuale di gestione del globale, evidenziata dallo shock del Coronavirus. Ma non basterà.

Un mondo globale ha bisogno di regole globali, di comprensione globale, di tecnologie che possano essere sviluppate e applicate efficacemente nella nuova globalità.

L’energia della globalità non può essere quella della globalizzazione. Non è sufficiente e non è adeguata.

L’automobile e la mobilità non possono essere le stesse.

Lo stesso vale per le telecomunicazioni, la futura era spaziale, la produzione e la distribuzione del cibo, la gestione dell’acqua.

E poi, ovviamente, le migrazioni, la salute pubblica, la ricerca, lo sfruttamento del territorio e delle risorse naturali.

Un nuovo mondo, insomma, il mondo della nuova globalità.

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Da editor Giugno 19, 2020 08:28
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