Colonnine elettriche: in Giappone è rivoluzione

Per dire addio al classico motore termico bisogna ancora superare un grosso problema. Ovvero lo scarso numero di “colonnine elettriche”, cioè le colonne al quale le auto elettriche possono attaccarsi per ricaricarsi di energia.

In Italia, ad esempio, ci sono 8.191 colonnine a fronte di 10 mila vetture elettriche. Tuttavia il Giappone fa la differenza grazie ai suoi 40 mila distributori di ricarica energetica, a differenza dei benzinai che sono circa 32 mila.

Elettricità tra il pubblico e il privato

Questa buona notizia, però, porta con sè alcune critiche sul conto delle colonnine. I dati riportati, infatti, sembrano essere riferiti anche ai wall-box privati. Ovvero, fonti di energia installate nei box e quindi non a disposizione di tutti. Ma, la maggior parte di cittadini, sembra ritenere più corretta una relazione tra punti di ricarica pubblici. Poichè a questi possono accedere liberamente tutti coloro che hanno bisogno di ricaricare la propria auto, come se fossero dei benzinai. Mentre ai wall-box possono accedere solo i proprietari dell’area in cui sono stati installati, o chi ne ha il permesso.

Inoltre, bisogna pensare che questi impianti hanno caratteristiche diverse. Dalle singole pompe si possono rifornire più auto nello stesso momento e i tempi di ricarica sono differenti. Per un pieno di benzina o di gasolio ci vuole anche meno di un minuto, mentre per dare carica a un motore elettrico ad oggi ci vogliono 20 minuti anche nelle colonnine cosiddette fast charge. Cioè colonne a ricarica rapida, con una potenza molto alta che va dai 50 ai 150kW. Ad esse si può accedere con un abbonamento che va dai 100 ai 200€ e permettono di raggiungere l’80% in meno di 1 ora.

Pubblica o privata, l’Eco Mobilità del Giappone rimane fra le migliori per le case automobilistiche. In questo stato, infatti, si vuole dare il via a un cerchio di vantaggi ecosostenibili. Ciò avverà anche con l’inserimento di una fitta rete di supercharger che permetterà alle vetture elettriche di razza asiatica il 100% di carica in mezz’ora.

Colonnine elettriche tra Asia, Europa e Stati Uniti

Ad oggi, nello stato giapponese, si contano 6.500 fonti di ricarica veloce. Al contrario, in Europa, meno della metà: 3.000. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece a fronte di 115mila pompe di carburante, ci sono 9mila stazioni di ricariche pubbliche. Per questo, sono proprio case come Nissan a cogliere gli ecoincentivi con più prontezza. Essa ha detto di voler lanciare 8 nuovi modelli elettrici entro i prossimi 3 anni.

E se alcune si potessero ricaricare senza cavi? Dovremmo dire grazie alla tecnologia wirless per questo. Anche se ci sono già alcune Case, tra cui BMW, che stanno sviluppando sistemi di ricarica ad induzione. Così da ricaricare le batterie semplicemente parcheggiando l’auto sopra apposite piastre, cosa che esiste già per la carica dei mezzi pesanti. Un po’ come si fa con i telefoni cellulari di ultima generazione. 

Nonostante le diatribe descritte, siamo davanti a una vera rivoluzione. Una rivoluzione supportata soprattutto dal governo giapponese. Il Giappone infatti, prevede sussidi per chi decide di realizzare infrastrutture per la ricarica dei nuovi modelli di auto. Ci auguriamo di riuscire a prendere il buon esempio dei nostri amici asiatici.

Anche perchè secondo uno studio pubblicato da Bloomberg New Energy Finance, entro il 2040 le vendite di auto elettriche nel mondo potrebbero arrivare a 41 milioni. In altre parole, si prevede che almeno un’auto nuova su quattro avrà un motore senza emissioni inquinanti. Il che equivale a 90 volte il numero di veicoli elettrici venduto secondo i dati del 2015 .

Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/11/giappone-la-svolta-elettrica-ci-sono-piu-colonnine-di-ricarica-che-benzinai/4285844/

https://www.repubblica.it/economia/2018/04/11/news/giappone_auto_elettrica_colonnine_ricarica_superano_distributori-193506216/?refresh_ce

https://www.ilfattoquotidiano.it/category/motori-2-0/eco-mobilita/page/9/