Batterie al Litio, la filiera italiana per una seconda vita

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Da editor Dicembre 21, 2021 14:00 Aggiornato

Batterie al Litio, la filiera italiana per una seconda vita

Le batterie al Litio possono essere sia riutilizzate sia riciclate. Questo quando la capacità residua le rende non più adatte per alimentare la vettura elettrica.

Un esempio di riutilizzo è la riconversione delle batterie in sistemi di accumulo stazionari. Sono quelli che servono per immagazzinare l’ elettricità derivante dalle fonti rinnovabili.

La riconversione

Le procedure di riconversione comprendono processi innovativi di testing, disassemblaggio e riassemblaggio. Questi infatti sono attualmente oggetto di sviluppo e ottimizzazione sia dal punto di vista tecnico che economico.

Oltre ad una seconda vita della batteria, infatti c’ è il riciclo delle celle e dei moduli risultati inutilizzabili, in accordo con i principi fondamentali dell’economia circolare.

Questi sono gli obiettivi delle 9 aziende italiane che hanno firmato un accordo per sviluppare una catena del valore nazionale per la gestione del fine vita delle batterie al Litio provenienti dal settore automotive.

Sono storiche aziende nazionali dell’ energia e dell’ ambiente, nonché delle più importanti associazioni di categoria dell’ automotive e di poli dell’innovazione considerati eccellenze internazionali.

Ogni azienda o associazione infatti si concentrerà su aspetti specifici della propria attività.

Associazioni

  • Class Onlus, l’ associazione no-profit che dal 2003 si occupa di mobilità sostenibile, storica promotrice di e_mob
  • ANFIA, l’ Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, con 360 aziende associate, è una delle maggiori associazioni di categoria in Italia.
  • Cobat, piattaforma italiana di servizi per l’economia circolare con un particolare focus sulla raccolta e il riciclo delle componenti delle autovetture, a partire dalle batterie.
  • Innovhub Stazioni Sperimentali per l’Industria, centro nazionale di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico che opera in diversi ambiti industriali, dall’ energia al settore alimentare, e più in generale al manifatturiero avanzato dei distretti italiani, passando per le biotecnologie, le nanotecnologie e la bioeconomia.
  • Enel, storica realtà italiana dell’ energia e uno dei principali operatori integrati globali nei settori dell’energia elettrica e gas.
  • Comau, azienda del gruppo Stellantis, leader a livello globale nel campo dell’ automazione industriale, sviluppa sistemi, prodotti e servizi per l’ automotive e numerosi altri settori industriali, in linea con i requisiti dell’Industria 4.0.
  • Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, una delle principali realtà italiane che fa ricerca nel settore.
  • RSE, società controllata dal Gestore dei Servizi Energetici, attiva nello sviluppo di attività di ricerca nel settore elettro-energetico, con particolare riferimento ai progetti strategici nazionali.
  • Flash Battery, azienda italiana che fornisce batterie al Litio ai costruttori di macchine industriali e veicoli elettrici con medi volumi produttivi e alte esigenze di personalizzazione.

L’accordo

L’ accordo prevede di stimolare i soggetti istituzionali, sia a livello locale sia nazionale, che possano validare il progetto e sostenerne il piano di intervento. Nel medio periodo infatti, la rete di aziende e associazioni punta alla creazione di una piattaforma collaborativa. Questa infatti consentirà di agganciare il progetto di ricerca a politiche di intervento concrete e innovative.

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Da editor Dicembre 21, 2021 14:00 Aggiornato
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