L’auto elettrica al freddo

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Da editor Gennaio 7, 2022 14:00 Aggiornato

L’auto elettrica al freddo

L’ auto elettrica soffre il freddo. Ci sono però accorgimenti che permettono di affrontare senza troppi problemi la stagione invernale.

A soffrire sono le prestazioni delle batterie. Ovvero la ricarica e l’ erogazione dell’energia che diminuiscono se la temperatura è molto bassa, con un calo dell’autonomia ed un aumento del tempo di ricarica.

I chilometri percorribili diminuiscono e anche le prestazioni, ma le Case hanno messo a punto varie contromisure.

La strategia più efficiente, anche ai fini della durata, è riscaldare la batteria per portarla a temperature di 20-30 gradi centigradi, ma d’inverno la cosa non è sempre semplice.

Infatti dove trovare il calore visto che il rendimento dei powertrain elettrici è molto alto e quindi il calore di scarto è basso, a differenza di quel che accade nei motori a scoppio?

La cosa è ulteriormente complicata dal fatto che occorre riscaldare anche l’abitacolo e non solo la batteria.

Quindi molti costruttori usano una pompa di calore per riscaldare batteria e abitacolo.

Questo dispositivo “trasporta” il calore invece di generarlo.

In pratica la pompa di calore prende il calore dall’esterno e lo trasferisce al fluido che climatizza la batteria, cioè si sfrutta la differenza di temperatura.

Il gas che è a – 50 gradi quando circola nella pompa di calore, viene riscaldato dall’aria esterna, che è magari a +2/4 gradi, e una volta compresso arriva a quei 25 gradi necessari per climatizzare la batteria.

Audi

Nel caso delle Audi e-tron GT quattro e RS e-tron GT, usando il “pianificatore di percorso” e-tron, il condizionamento della batteria inizia automaticamente quando si sta arrivando alla colonnina fast, in modo che la ricarica possa avvenire ad alta potenza.

È presente anche un riscaldatore a resistenza, per le situazioni più impegnative, che è ulteriormente potenziabile con un kit opzionale per i climi più rigidi.

Audi suggerisce anche di pianificare, tramite app o sistemi di bordo, la ricarica e il condizionamento dell’abitacolo in anticipo in modo che il raggiungimento delle temperature avvenga prelevando energia dal punto di ricarica invece che dalla batteria.

Può essere una buona idea anche quella di caricare subito prima di partire, in modo da affrontare il viaggio con le temperature già a regime

Infatti l’assorbimento dell’energia è massimo quando abitacolo e batteria sono molto freddi, ma poi diminuisce molto una volta che le temperature giuste sono state raggiunte.

Tesla

Tesla sottolinea che “le nostre funzioni di precondizionamento e partenza programmata ti aiutano a mantenere la batteria in condizioni ottimali prima di iniziare il viaggio”.

E ciò con un’app in manuale, ma anche in automatico usando la modalità partenza programmata. 

Perché l’ideale sarebbe lasciare l’auto collegata alla rete elettrica in modo che l’energia necessaria sia prelevata dalla rete, anziché dalla batteria.

Sulle Tesla se la batteria dell’auto fosse troppo fredda per poter sfruttare tutta l’energia immagazzinata sarebbe visualizzato un fiocco di neve blu.

In queste condizioni le prestazioni saranno limitate, così come la potenza della frenata rigenerativa, altra situazione che vale per tutti i veicoli elettrici.

Anche il navigatore delle Tesla può tener conto delle soste per ricaricare, precondizionando le batterie per massimizzare la velocità del rifornimento

La cosa vale anche per le colonnine non Tesla, grazie ad un aggiornamento software del 2020.

L’integrazione con le app è presente, anche nelle automobili Mini e BMW, che possono preriscaldare l’abitacolo a distanza.

Questo vale anche per le ibride plug-in, la cui batteria è abbastanza capace da riuscire ad azionare la pompa di calore.

BMW

Anche in BMW c’è l’interazione con il navigatore in modo da massimizzare la velocità della ricarica indipendentemente dalle temperature esterna e della batteria.

In pratica se è prevista una sosta per ricaricare, si attiva un precondizionamento automatico della batteria durante l’avvicinamento alla colonnina.

Il sistema tiene conto anche della temperatura della batteria, dell’autonomia residua, della potenza di ricarica prevista e del resto del viaggio. Questa modalità di precondizionamento della batteria connessa al navigatore, a differenza dell’accensione da remoto via cellulare, è in generale riservata alle automobili elettriche di gamma alta, ma si estenderà anche a quelle più abbordabili.

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Da editor Gennaio 7, 2022 14:00 Aggiornato
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