Elettrico? Un assist al made in China

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Da editor Novembre 4, 2020 09:00 Aggiornato

Elettrico? Un assist al made in China

La transizione all’ elettrico rappresenta un assist all’ economia cinese?

Nello specifico settore e non solo, la Cina la fa da padrone.

Quindi lo stesso “Green new deal”, il grande piano di riconversione energetica del vecchio continente, sbandierato anche dal nostro governo come un salvifico mantra, nella sostanza non fa che aiutare e incentivare le aziende cinesi.

Ci si dimentica che la Cina è il principale produttore di batterie elettriche, dominando circa l’80% del mercato. In Italia dove non c’è una forte produzione domestica, ogni tipo di incentivo al settore è un aiuto diretto al Dragone cinese.

Il settore del automotive italiano, concentrato tra Lombardia e Veneto, è fortemente vincolato alla tecnologia dei carburanti tradizionali. Il settore dell’elettrico invece è a un bivio, molte PMI italiane rischiano di finire fuori mercato.

A beneficiarne, ancora una volta, è la Cina. Prendiamo i recenti incentivi nazionali ai monopattini elettrici, stanziati con i decreti per il rilancio economico. In pochi ricordano che almeno il 90% dei componenti di questi strumenti è “Made in China”. In poche parole, si fa debito pubblico per finanziare l’importazione, una beffa per gli italiani.

Al Governo dovrebbero riscoprire il concetto di politica industriale.  Se non incentiviamo la produzione Made in Italy e il mercato interno, non saremo in grado di rispondere alla marea di disoccupazione che colpirà il Paese in autunno.

Né saremo in grado di sciogliere il vero nodo geopolitico. Tutto l’ Occidente è ormai praticamente dipendente dalla Cina, complice un’ ottima campagna di soft power che questo Paese, in Europa e non solo, ha condotto negli ultimi decenni. Imponendo un’agenda globale, da una parte. E diventando la nazione produttrice del mondo, dalle medicine alla tecnologia fino ai prodotti agricoli.

Conclusione

Tutte le economie occidentali, nessuna esclusa, sono oggi subordinate nelle forniture al gigante asiatico. Ora, se davvero si vuole mantenere una coesione sociale nel Paese, il primo passo è ridare importanza alla produzione e al lavoro, e al Made in Italy.

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Da editor Novembre 4, 2020 09:00 Aggiornato
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