Askoll: il motorino elettrico tra le strade di Genova

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Da editor Gennaio 31, 2020 09:56 Aggiornato

Askoll: il motorino elettrico tra le strade di Genova

Askoll ES3 è il mio nuovo motorino elettrico con cui mi muovo a Genova da maggio, tutti i giorni in qualsiasi situazione Meteo.

Sono molto contenta del mezzo, con il quale ho già percorso più di 1500 km, la maggior parte dei quali per andare all’ Ospedale Gaslini dove lavoro come educatrice ai bambini ricoverati. 

Lo trovo più facile da guidare rispetto alle moto tradizionali, e di fatto è equiparato ad un 125. Viaggio quasi sempre in modalità Media che può dare fino a 65 km/h di velocità massima. Con la modalità Eco si fa poca strada, infatti, è troppo lento e quella Power la trovo troppo performante per le mie necessità.

Qualche problema lo danno i freni, ovvero, se devi inchiodare è facile che ti trovi per terra e a me è successo una volta.

La carica

A Genova con le sue salite e discese faccio senza problemi 80 km con la carica delle 2 batterie, e le stesse si ricaricano in discesa.

Inoltre, come da manuale di istruzioni sto attenta a fare 9 cicli di ricarica al 90m % e 1 ciclo al 100% per garantirmi la più lunga vita delle batterie, quanto ad efficienza.

In effetti, le stacco dall’ Askoll, pesano circa 7 kg in toto, e si ricaricano in circa 1,5 h ciascuna. Lo faccio in casa così l’energia elettrica la paga … papà!

Oggi rispetto a qualche mese fa si vedono, ma non si sentono, più motorini elettrici. 

Infatti, l’assenza del rumore dei mezzi elettrici è un problema sia con i pedoni, sia … con i piccioni e questo può dare qualche problema di sicurezza sia a chi è sul motorino, sia a chi cammina per strada, se non si sta molto attenti.

Il prezzo

L’acquisto ha comportato 3.500 €, al netto dell’ecobonus di 500 €, più le spese per gli accessori (io ho fatto montare solo il bauletto). Non ho potuto godere dello sconto del 30% per rottamazione di un motorino tradizionale, che non avevo.

La scelta

Con il motorino elettrico ho fatto una scelta ecosostenibile di mobilità, voluta come forma di rispetto sia per il mondo che ci ospita, sia per le future generazioni.

Sono zia e continuare a vedere i miei nipotini sul passeggino che respirano gas di scarico, mi fa male e quindi voglio dare un mio contributo per la qualità dell’aria, anche se mi rendo ben conto che è minimo.

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Da editor Gennaio 31, 2020 09:56 Aggiornato
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