Altroconsumo, la ricarica in Italia ed Europa

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Da editor Luglio 22, 2021 14:00 Aggiornato

Altroconsumo, la ricarica in Italia ed Europa

L’associazione Altroconsumo ha fatto uno studio per fare il punto sui risultati della mobilità green in Italia, Spagna, Portogallo e Belgio.

Il progetto è stato finanziato dall’ European Climate Foundation.

I km percorsi hanno messo in luce alcuni aspetti da migliorare per poter sfruttare a pieno le potenzialità della mobilità a zero emissioni, evidenziando i problemi relativi alla ricarica, ancora nota dolente per i possessori di auto elettriche.

Qui di seguito gli aspetti da migliorare.

Poche colonnine a ricarica rapida in città 

“Il tempo necessario per la ricarica, spesso è troppo lungo”. Dunque questa è la principale criticità nello Stivale, secondo l’Associazione. Le colonnine di ricarica più comuni impiegano dalle 2 alle 6 volte in più per ricaricare l’auto rispetto alle colonnine ad alta potenza. Queste ultime sono ancora troppo poche. Infatti solo il 7% circa delle colonnine ha una potenza superiore ai 42 kW. C’è bisogno di più colonnine di ricarica rapida anche in città”.

Infrastruttura elettrica autostradale non adeguata per i lunghi viaggi

Per quanto riguarda le autostrade: “dovrebbero essere munite di colonnine per ricarica rapida, in ogni area di servizio”. Non che fosse una novità, dunque, la necessità di nuove infrastrutture. Altroconsumo sottolinea il bisogno di avere una potenza superiore ai 50 kW e possibilmente supportare anche le ricariche ultra-rapide a 150 kW. Questo per permettere anche ricambio tra gli automobilisti e quindi postazioni sempre libere. Il rischio per chi si mette in viaggio infatti è di rimanere a secco anche optando per strade secondarie. “Nessuna zona deve essere tagliata fuori e non è accettabile che ci siano più di 50 km fra una colonnina e la successiva”.

Fornitori e pagamenti: poca interoperabilità e chiarezza

Un’ unica tessera per tutte le infrastrutture e i fornitori: in Portogallo è la normalità, in Italia no. Ciò è un problema per chi si mette in viaggio attraversando più comuni e regioni. “I consumatori sono costretti a creare account con due, tre o più fornitori per essere sicuri di poter utilizzare tutte le colonnine che fanno parte dell’infrastruttura nazionale”. I pagamenti, poi, dovrebbero essere “pratici e semplici in ogni Paese d’Europa ed eseguibili anche con metodi tradizionali, come carte di credito o bancomat, o contanti”, commenta l’Associazione di consumatori.

Sul fronte delle tariffe, conclude Altroconsumo, “devono essere garantite informazioni chiare” mentre per le applicazioni “serve una maggiore interoperabilità, in modo che l’utente non sia costretto a utilizzare più app per poter accedere a informazioni chiare e precise relative a tutte le colonnine presenti sul territorio”.

Meglio avere la wallbox privata

Risultando che intanto sarebbe bene promuovere e semplificare l’installazione di punti di ricarica privata dando, ad esempio, accesso a fondi pubblici per installare colonnine private o condivise. Secondo Altroconsumo, infatti, ad oggi “il miglior modo di utilizzare un’auto elettrica è ancora caricarla quando è parcheggiata a lungo”.

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Da editor Luglio 22, 2021 14:00 Aggiornato
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