I punti di ricarica per le auto elettriche in Italia

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Da editor Febbraio 3, 2021 14:00 Aggiornato

I punti di ricarica per le auto elettriche in Italia

In Italia abbiamo oltre 13.176 punti di ricarica pubblici, cioè una media di una colonnina ogni quattro auto elettriche o ibride plug-in.

Comunque l’obiettivo è aumentare la disponibilità della ricarica. Enel X, che ha già installato oltre 10 mila delle colonnine citate, prevede di arrivare a 28 mila unità entro il 2022, di cui almeno 6 mila di tipo veloce.

In effetti l’obiettivo sono le 60 mila colonnine. La spinta alla diffusione di nuovi punti di ricarica è arrivata anche dal Decreto Semplificazioni, che ha ridotto da 18 ad una le autorizzazioni necessarie per installare le colonnine.

Inoltre lo stesso provvedimento prevede che tutte le aree di servizio autostradali e delle principali arterie extraurbane dovranno dotarsi di almeno un punto di ricarica. I Comuni ne dovranno prevedere almeno uno ogni 1.000 abitanti.

App

Per fare la ricarica si può individuare l’infrastruttura più vicina avvalendosi di alcune app che sfruttano la geolocalizzazione del telefono. C’è JuicePass, che consente di gestire la ricarica delle colonnine pubbliche della rete di Enel X, nonché delle infrastrutture di privati e aziende. Individuato il punto è possibile prenotare la ricarica e monitorarla a distanza. Volendo l’app può anche sostituire la tesserina per attivare l’erogazione.

Per trovare le colonnine sono disponibili anche le app Chargemap, PlugShare e NextCharge.

Inoltre per esempio il sistema di navigazione Google Maps, in versione desktop e app mostra i gestori, le unità disponibili, i connettori e la potenza dell’infrastruttura.

Colonnine pubbliche

La maggior parte delle colonnine pubbliche presenti in Italia offrono una ricarica fino a 22 kW a corrente alternata. Per questa è necessario un connettore a sette poli di Tipo 2.

Un tipico esempio è la JuicePole di Enel X, che sta progressivamente rimpiazzando la precedente Pole Station ed è quindi destinata a diventare l’infrastruttura più diffusa in Italia.

Con le ricariche veloci si accorciano i tempi di ricarica. Quindi è necessario passare dalla ricarica con connettore a sette poli, cioè a corrente alternata, CA, alle stazioni fast a corrente continua, quindi CC. Le auto predisposte per tale modalità adottano i connettori CCS Combo 2 oppure, nel caso delle giapponesi, gli CHadeMO.

In Italia ci sono anche le colonnine Superveloci, come le Tesla Supercharger da 250 kW, ma riservate alle auto della Casa californiana e quelle del consorzio Ionity, che ha già all’attivo in Italia 20 siti con un massimo di sei stalli ciascuno.

Queste ultime sono da 350 kW. Al momento, nessuna auto è ancora in grado di accettare ricariche a 350 kW, mentre solo alcuni modelli superano la soglia dei 100, come l’ Audi e-tron e la Porsche Taycan, rispettivamente ricaricabili fino a 150 e 270 kW.

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Da editor Febbraio 3, 2021 14:00 Aggiornato
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