Gli pneumatici emettono molto più particolato dei motori

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Da editor Maggio 11, 2020 08:28

Gli pneumatici emettono molto più particolato dei motori

Il consumo di pneumatici freni e asfalto produce 1000 volte più particolato che i motori.

Questo è quanto evidenzia lo studio della inglese Emissions Analytics.

L’ analisi infatti dà riscontri interessanti dai quali si possono fare alcune considerazioni sulla battaglia alle emissioni di particolato. Peraltro ciò ha bloccato in molte città l’utilizzo di auto diesel, anche di recente progettazione.

Tuttavia bisogna ricordare che imputare le auto come unica o principale fonte di emissioni di particolato può dare origine ad ampie interpretazioni.

Infatti l’ industria, i trasporti marittimi ed aerei, il riscaldamento sono ben responsabili della qualità dell’aria e delle emissioni prodotte.

Il lavoro di Emission Analytics

Proprio il lavoro di Emission Analytics però pone l’attenzione sulle emissioni di particolato da pneumatici, freni e usura dell’asfalto, che potrebbero addirittura aumentare con la diffusione delle auto elettriche e ibride.

L’indagine ha misurato le emissioni di particolato NEE ( ovvero Non-Exhaust Emissions, emissioni non di scarico) di un’auto recente, confrontandole con le emissioni dallo scarico.

Il risultato è che le Autorità dovrebbero focalizzare le politiche di riduzione delle emissioni anche verso i parametri non direttamente collegati ai motori a combustione interna.

Infatti le NEE sono emissioni che per quanto riguarda il trasporto su strada, provengono da pneumatici, freni, abrasione dell’asfalto e ri-deposizione di polvere.

L’ Air Quality Expert Group nel Regno Unito evidenzia una stretta correlazione tra l’aumento di particolato da NEE e il trasporto stradale, cioè il 60% di PM2,5 e il 73% di PM10 nell’ultimo rapporto.

Anche i veicoli elettrici e ibridi, a causa delle batterie e powertrain ibridi, sono inclusi in questa rilevazione.

In effetti i veicoli elettrici sono sempre più efficienti, poiché stanno migliorando in termini di elettronica e di batterie, che sono in continua evoluzione. Al contrario dei veicoli termici che, in seguito ad un’evoluzione più che centenaria, oramai hanno raggiunto un rendimento molto vicino al massimo teorico.

Emissions Analytics, ha effettuato infatti test di usura pneumatici in laboratorio, misurando la quantità di particolato NEE su un’auto familiare.

E’ emerso che, con una pressione corretta dei pneumatici, ma in condizioni di prova estreme, cioè carico massimo del mezzo, velocità elevata e percorso molto totuoso, il consumo dei pneumatici ha prodotto in media 5,8 grammi al km di polveri, dato che sorprende e lascia molte perplessità sul test e il risultato del medesimo.

Mentre le emissioni dallo scarico equivalenti in media si sono limitate a 4,5 milligrammi al km.

La conclusione

La conclusione di Emissions Analytics sull’usura degli pneumatici auto è che con la crescita delle vendite di SUV più pesanti e auto elettriche, le emissioni non di scarico (NEE) sono un problema sul quale fare attenzione.

Anche perché le emissioni di scarico delle auto sono regolamentate da anni, ma non si è fatto altrettanto per l’usura degli pneumatici.

Peraltro dal 2018 è vietata la vendita in Europa di gomme con la lettera F, quelle ad aderenza più bassa.

C’è poi il fatto che investire nello sviluppo di pneumatici più efficienti, migliora sia la sicurezza della guida, sia la riduzione del consumo di carburante.

In un futuro abbastanza prossimo le emissioni di particolato da pneumatici e freni potrebbero essere i nuovi criteri di valutazione dell’efficacia delle auto a emissioni zero a migliorare il clima.

E’ una nuova e importante sfida per l’industria dell’auto nel suo complesso.

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Da editor Maggio 11, 2020 08:28
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