I nuovi motori elettrici per le auto del futuro
I motori elettrici attualmente montati sulle auto elettriche potrebbero presto lasciare il posto a tecnologie più avanzate. Queste capaci di produrre propulsori più compatti, più leggeri e – nonostante tutto questo – più potenti.
Axial Flux
Ciò si dovrebbe tradurre nella tecnologia Axial Flux.
Non sono pochi i produttori che si sono già interessanti alla tecnologia Axial Flux.
Ad esempio Mercedes-Benz, partita forse un po’ in ritardo rispetto alla concorrenza ma ora convinta più che mai che la ricerca e lo sviluppo attorno ai nuovi motori elettrici sia la chiave per dominare il futuro.
Ed è confermato da Mercedes. Questa sottolinea “I motori elettrici non sono dei semplici prodotti, non sono merce: sono pura tecnologia in continuo sviluppo, e solo l’innovazione ed il perfezionamento porteranno a migliori performance e a una reale differenziazione di mercato”.
BMW allo stesso modo è al lavoro su un nuovo motore di questo tipo. Una tecnologia che porterà non pochi vantaggi, sia pratici che industriali.
I metalli
Gli attuali motori elettrici sono solitamente a magneti permanenti, l’80% nel mondo.
E hanno bisogno di parecchi metalli preziosi, pensiamo soprattutto al neodimio, al praseodimio, al disprosio ed al terbio.
Estrarre questi materiali sta diventando sempre più difficile e costoso, con numerosi rifiuti tossici che vengono generati dalle cave – presenti soprattutto in Cina.
La situazione potrebbe presto cambiare . Sempre più società sono intenzionate a costruirsi internamente i nuovi motori elettrici.
Rispetto ai propulsori termici i motori a zero emissioni sono più facili da costruire, hanno il 50% di parti in meno e richiedono il 30% di lavorazione in meno, motivo per cui Volkswagen sta investendo per produrli in Germania.
Infatti nella Volkswagen ID.4 ad esempio il motore principale viene realizzato in Europa, mentre solo il motore anteriore delle varianti AWD viene dalla Cina.
Renault allo stesso modo vuole produrre i suoi motori presso la nuova ElectriCity francese, mentre stanno pensando alla stessa strategia Stellantis, Volvo e Mercedes.
I vantaggi
I vantaggi del motore Axial Flux
Viene preferita alla tecnologia standard Radial Flux poiché gli spazi di ingombro ed i pesi sono incredibilmente ridotti. Inoltre anziché avere un grande rotore centrale si hanno due rotori esterni più piccoli che ottimizzano l’utilizzo dell’energia.
In termini di densità, un motore Axial Flux è in grado di sprigionare più potenza a parità di ingombro, si parla di circa 14 kWp/kg per la tecnologia Axial e di 5,2 kWp/kg per la normale Radial.
Un salto netto che cambierà profondamente la mobilità del prossimo futuro.
La società svedese Koenigsegg ha realizzato una particolare unità chiamata Quark EV. Si tratta di un capolavoro di meccanica e tecnologia Axial Flux che in appena 30 kg di peso e dimensioni ultra compatte riesce a generare la bellezza di 340 CV/250 kW e 600 Nm. Come se questo non bastasse, sempre Koenigsegg ha ben pensato di unire due Quark EV all’interno dell’unità Terrier, che include anche un inverter.
In questo modo una singola unità compatta è in grado di sprigionare 680 CV, una soluzione ancora inedita per il mercato che Koenigsegg ha deciso di rinominare Raxial Flux, poiché prenderebbe il meglio della tecnologia Radial per combinarla con le nuove possibilità Axial.
Quindi le auto elettriche attuali sono una generazione di passaggio, utile allo sviluppo della mobilità elettrica ma comunque destinata ad essere presto travolta da nuove tecnologie.
Con batterie a stato solido, leggeri motori Axial Flux ed autonomie capaci di raggiungere e magari superare i 1.000 km per singola carica, il mondo della mobilità elettrica sarà tutta un’altra cosa!
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