La Motor Valley con gli uomini, le competenze e il territorio

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Da editor Settembre 16, 2021 14:00 Aggiornato

La Motor Valley con gli uomini, le competenze e il territorio

La Motor Valley dell’Emilia Romagna con i suoi uomini, le competenze e il territorio rappresenta un focus irrinunciabile per l’auto elettrica.

E a queste basi solide si aggiunge il ciclo degli investimenti con le sue ricadute a medio lungo termine. Questo come strumento capace di supportare la portata della radicale trasformazione che sta investendo il sistema industriale emiliano legato al comparto automotive.

Fra le province di Modena e Reggio operano 16 mila imprese che danno lavoro a 66 mila addetti e generano annualmente un giro d’affari di 25 miliardi di euro.

Questo scenario imprenditoriale e industriale riuscirà a ritagliarsi un made in Italy importante. Questo nel risiko politico e tecnologico che va delineandosi attorno alla mobilità del futuro.

Pietro Ferrari

Sugli investimenti il Presidente degli Industriali della Regione, Pietro Ferrari ha evidenziato che «In alcuni casi i dati sono entusiasmanti.  Anche nel 2020 oltre l’87% delle aziende ha realizzato investimenti. E nel 2021 la percentuale è simile. Il 58% ha investito nella formazione, il 49% in ricerca e sviluppo. Inoltre, in 10 anni le imprese hanno raddoppiato gli investimenti nella sostenibilità».

Filiberto Zovico

Filiberto Zovico di ItalyPost sintetizza i 3 motivi che hanno segnato la differenza tra la Motor Valley e gli altri due bacini industriali legati all’auto, cioè Torino e Brescia.

«Il primo di questi si chiama capitale umano, un elemento essenziale che non si costruisce da soli e in poche settimane, ma attraverso un lungo processo di collaborazione tra il mondo delle imprese e le istituzioni.

Il secondo si chiama specializzazione. Capacità cioè di individuare a livello regionale, in un contesto di macroarea, funzioni sulle quali esercitare le proprie specializzazioni, lasciando a territori limitrofi lo spazio per crescere su altri livelli dove quei territori sono qualificati.

Il terzo si chiama attrattività di territorio. Si tratta di un elemento che permette di attrarre i migliori talenti attraverso un mix di fattori che vanno dalla cultura alle occasioni professionali di crescita ai servizi alle famiglie».

Esempio concreto il recente investimento di un miliardo di euro da parte del gruppo cinese Faw in joint-venture con gli americani di Silk EV, per costruire  una fabbrica per la produzione di supercar elettriche a Nord di Reggio Emilia.

Faw è alla ricerca di 200 talenti da inserire nel progetto.

Roberto Fedeli

Lo dice Roberto Fedeli, a lungo direttore tecnico della Ferrari e oggi progettista numero uno di quella che sarà a tutti gli effetti una nuova azienda. Ad affiancarlo un top designer come Walter de Silva, ex capo dello stile di tutte le marche del gruppo Volkswagen.

Il nuovo player sino-statunitense affiancherà nella corsa all’elettrificazione Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati, Pagani e Dallara, ma anche Mercedes-Benz e soprattutto Audi.

Audi sei anni fa ha investito 800 milioni per raddoppiare la fabbrica di Lamborghini e avviare tra Bologna e Modena la produzione del terzo modello della casa del Toro, il SUV Urus, che ha portato oltre 700 nuove assunzioni da allora.

Quindi l’elemento umano è molto importante. La cosa più importante, tuttavia, sono le teste, non i motori.

E’ necessario puntare sulla formazione. Questo intensificando ancora di più il lavoro di squadra con le scuole, le università e i centri di ricerca. Questo per creare quei profili che il mondo delle imprese richiederanno nei prossimi anni e che al momento non trovano.

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Da editor Settembre 16, 2021 14:00 Aggiornato
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