Dove va il mercato europeo dell’elettrico?
Il Wall Street Journal ha analizzato il mercato dell’auto elettrica in Europa con numeri, commenti e scenari.
L’Europa sta comprando veicoli elettrici a un ritmo record e ha superato la Cina, come più grande mercato EV del mondo.
La quota europea delle vendite globali di auto elettriche nuove è quasi raddoppiata rispetto all’ anno scorso, raggiungendo il 43%. La Cina e gli Stati Uniti invece hanno perso quote di mercato.
Ma l’impennata dell’Europa si basa pesantemente sugli incentivi governativi distribuiti durante la pandemia. Gli analisti avvertono che lo slancio potrebbe invertirsi se e quando questo sostegno venisse meno.
Infatti la maggior parte dei sussidi governativi per i veicoli elettrici ha una portata limitata e scadranno entro la fine di quest’anno.
E senza le sovvenzioni, gli EV sono ancora più costosi dei veicoli equivalenti con motore a combustione.
Comunque questa differenza non cambierà probabilmente fino alla fine di questo decennio. A quel punto i prezzi delle batterie scenderanno a causa della nuova tecnologia, della maggiore economia di scala e della concorrenza.
L’approccio europeo alla transizione elettrica è stato spinto dall’ UE che ha costantemente inasprito i requisiti sulle emissioni, spingendo l’industria a lanciare più auto elettriche e ibride, o a pagare pesanti multe.
Con la pandemia i governi che cercavano di ammortizzare lo shock economico hanno iniziato a indirizzare gli aiuti alle industrie in prima linea nella battaglia contro il cambiamento climatico.
Una gran parte di questa assistenza è andata in incentivi per i consumatori a comprare EV, creando un’impennata nella domanda.
Leader dell’industria
Comunque tra i leader dell’industria è maturata l’idea che non ci fosse un mercato per giustificare gli enormi investimenti necessari per costruire auto elettriche.
Infatti Hakan Samuelsson, amministratore delegato di Volvo Cars, la casa automobilistica svedese di proprietà della cinese Zhejiang Geely Holding Group ha detto che “Abbiamo un incentivo per costruire queste auto … Aiuta a rendere l’EV molto attraente per il consumatore. Ma a lungo termine questi incentivi e agevolazioni fiscali non sono sostenibili”.
Nuovi modelli elettrici
Le case automobilistiche hanno iniziato a lanciare nuovi modelli elettrici in modo sistematico dall’anno scorso.
Volkswagen AG, il più grande produttore di auto in Europa, ha presentato i suoi modelli ID.3 e ID.4. I produttori di auto premium come BMW AG, Mercedes e Audi hanno lanciato EV di fascia alta.
Circa 65 nuovi modelli EV sono stati messi sul mercato in Europa durante il 2020 – il doppio che in Cina – e altri 99 dovrebbero arrivare sul mercato quest’anno.
A confronto ci sono stati 15 nuovi modelli in Nord America e ne sono previsti 64 quest’anno.
I produttori dicono che gli incentivi e l’esplosione del numero di nuovi modelli EV sono arrivati insieme al momento giusto, spingendo sia l’offerta sia la domanda.
La situazione del mercato europeo ricorda l’andamento dei veicoli elettrici in Cina anni fa.
Pechino
Pechino ha fornito sussidi pesanti per gli acquisti. Inoltre ha richiesto ai produttori di garantire che una certa percentuale di nuove auto prodotte ogni anno fosse elettrica.
Lo sforzo ha contribuito a far nascere centinaia di startup e ha aumentato la quota di EV a più dell’8% delle vendite di auto nuove entro la metà del 2019.
Poi Pechino ha tagliato gli incentivi nel giugno 2019 e le vendite sono crollate, con la quota di EV che è scesa sotto il 5% entro la fine dell’ anno.
Quando la pandemia ha colpito, le vendite di EV della Cina sono crollate ulteriormente. Questo ha sollevato dubbi sulla capacità di Pechino di raggiungere l’obiettivo del 20% delle vendite di nuove auto entro il 2025.
Pechino ha ripristinato i sussidi EV all’ inizio dello scorso anno, ma li ha tagliati di nuovo a gennaio.
Conclusione
In Europa, i governi nazionali stanno riconsiderando i piani per eliminare gradualmente l’attuale regime di sovvenzioni EV alla fine dell’anno.
Comunque gli analisti pensano che i governi dei paesi che producono molte auto, come la Germania e la Francia, potrebbero estendere gli aiuti oltre quest’anno.
Comunque i produttori di auto si preoccupano che i sussidi avranno solo un impatto a breve termine e senza cambiamenti strutturali più ampi non creeranno un mercato autosufficiente.
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