Gli incentivi per le auto vanno a ruba
Grande successo degli incentivi! In meno di due settimane hanno già prenotato incentivi auto per 73 milioni di euro, per i mezzi con emissioni tra 61 e 135 g/km di CO2. Si tratta di quelli con alimentazione a benzina o diesel di ultima generazione.
Per le auto elettriche e ibride plug-in hanno prenotato solo otto milioni. Questo è segno evidente che, per quanto in forte crescita l’ auto a zero emissioni, 100% elettrica, stenta a fare il grande balzo di mercato.
Le prenotazioni sono scattate il 18 gennaio. A due settimane dall’ avvio i concessionari hanno prenotato quasi un terzo dei fondi messi a disposizione dalla Legge di Bilancio 2021 per quel che riguarda le vetture a benzina e diesel “pulite”.
Infatti dei 250 milioni stanziati dalla legge di Bilancio 2021 ne rimangono poco più di 177.
Meno gettonati invece gli incentivi Ecobonus. Questi si riferiscono ad auto elettriche e ibride. Dei 120 milioni stanziati, ne sono stati prenotati meno di 10.
I contributi concessi per le fasce di emissioni 0-20 g/km e 21-60 g/km sono stati rifinanziati nella legge di bilancio con 120 milioni di euro per tutto il 2021. Ai 111 milioni disponibili per le auto con emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 si sommano poi i 261 dell’Ecobonus istituito dalla legge di Bilancio 2019 dedicati in esclusiva all’acquisto di elettriche e ibride plug-in.
Gian Primo Quagliano
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il forte interesse per gli incentivi auto “richiama immediatamente l’attenzione sull’esiguità degli stanziamenti previsti. Per lui è lecito prevedere che le risorse pubbliche disponibili per l’acquisto di auto con alimentazione tradizionale si esauriranno molto prima del 30 giugno. Questa è la data ultima per usufruire per questo tipo di vetture degli incentivi già stanziati per il 2021. Si pone quindi il problema di stanziare nuovi fondi per proseguire con la campagna di rottamazione anche nel secondo semestre 2021.
È del tutto evidente che l’ Italia con il parco circolante più vecchio d’Europa, con tutto quello che ne consegue in termini di sicurezza e di inquinamento, dovrà utilizzare una quota delle risorse previste dal Recovery Fund anche per ridurre la mortalità per incidenti decisamente superiore alla media europea proprio a causa dell’anzianità media delle auto in circolazione sulle nostre strade”.
Non ci sono ancora commenti ma potresti essere il primo a commentare questo articolo.
Scrivi un commento