Cingolani e i costi della transizione energetica
Cingolani, Ministro per la Transizione Ecologica, ha dichiarato che “Per cambiare il nostro sistema e ridurre il suo impatto ambientale bisogna fare cambiamenti radicali che hanno un prezzo. Questo perché per cambiare il nostro sistema e ridurre il suo impatto ambientale bisogna fare cambiamenti radicali che hanno un prezzo. Di conseguenza dovremo far pagare molto la CO2 con conseguenze, ad esempio sulla bolletta elettrica”.
Il ministro ha delineato tempistiche molto lunghe per la diffusione su larga scala dei veicoli a batteria e di nuove infrastrutture green.
Si parla di arrivare al 2050 come data in cui il nostro continente potrebbe effettivamente raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero sull’ambiente.
Ma il Ministro prosegue sottolineando che “Il problema non è solo se noi raggiungiamo l’obiettivo della transizione energetica e ambientale. Il problema è se ci riusciamo tutti insieme.
Noi siamo solo una parte dell’Europa e l’ intera Europa emette solo il 9% della CO2 del mondo.
Il resto dell’inquinamento viene da altri Paesi e altri continenti.
Se non riusciremo a convincerli, a impegnarsi anche loro, anche i nostri obiettivi saranno a rischio. Noi comunque dobbiamo impegnarci a fare fino in fondo la nostra parte”.
Gli obiettivi
Cingolani ha affrontato anche gli obiettivi che il governo italiano ha fissato e concordato con l’Europa, anche a fronte degli importanti fondi messi a disposizione.
Quindi per la mobilità sostenibile si tratta di aggiungere 29 mila colonnine elettriche per la ricarica delle automobili a quelle attualmente esistenti.
Bisogna diventare autosufficienti dal punto di vista della produzione delle batterie con una gigafactory, che deve essere necessariamente ubicata in Italia.
Dove effettivamente deve essere fatta la gigafactory è una decisione che il Ministro demanda ai produttori e alle realtà locali.
Evidentemente come produttori è coinvolto in prima linea il gruppo Stellantis del quale fa parte FCA, cioè Fiat.
Conclusione
Sulle realtà del territorio significa scontro per aggiudicarsi questo importante stabilimento, anche con per l’ impatto a livello occupazione.
Quindi da una parte il Nord – vedi Torino – con competenze e tradizione consolidata nel settore dell’ auto e territori nel Sud, che hanno seri problemi di riconversione del loro impianto produttivo.
Non ci sono ancora commenti ma potresti essere il primo a commentare questo articolo.
Scrivi un commento